“Sorridere dei guai, proprio come non hai fatto mai, e pensare che domani sarà sempre meglio...”. In una parola, “vivere”, e se c'è uno che ha vissuto
“Sorridere dei guai, proprio come non hai fatto mai, e pensare che domani sarà sempre meglio…”. In una parola, “vivere”, e se c’è uno che ha vissuto appieno, con lo sprezzo del pericolo che ha dato il titolo a uno dei suoi brani più famosi e il sorriso dolce delle anime candide, è proprio lui, Vasco Rossi: il figlio dell’Appennino che tutta l’Italia ha imparato a chiamare per nome.
Già, Vasco, venuto al mondo sui monti di Zocca il 7 febbraio del 1952, 69 anni fa esatti, passato attraverso 45 anni di carriera senza mai alzare il piede dall’acceleratore e diventato oggi, messa da parte la fama di cattivo ragazzo che lo accompagnò agli inizi, l’ultima icona di un modo di fare musica che, forse, non esiste più. Non ci sono più, infatti, né le radio libere che contribuirono a lanciarlo, né le contestazioni giovanili nelle quali trovò l’ispirazione, né il rock, quello vero, duro ma venato di poesia, attraverso il quale seppe trovare una via musicale che in Italia non aveva ancora percorso nessuno.
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