Covid Puglia, altri 1.069 casi (13% positività) e 13 morti. Regione ancora arancione

Più casi di ieri, un tasso maggiore e qualche ricoverò in più rispetto a ieri: il bollettino Covid della Regione Puglia delle ultime 24 ore consegna u

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Più casi di ieri, un tasso maggiore e qualche ricoverò in più rispetto a ieri: il bollettino Covid della Regione Puglia delle ultime 24 ore consegna una fotografia che registra 1.069 casi positivi su 8.186 test (13%): 354 in provincia di Bari, 59 in provincia di Brindisi, 92 nella provincia BAT, 321 in provincia di Foggia, 80 in provincia di Lecce, 163 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione. 1 caso di provincia non nota è stato attribuito e riclassificato.

Sul fronte dei decessi, oggi se ne registrano 13: 5 in provincia di Bari, 1 in provincia BAT, 6 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Taranto. 3 decessi registrati nei giorni scorsi in provincia di Brindisi sono stati riclassificati e riattribuiti.

Poco meno di 500 i pazienti guariti (il totale raggiunge quota 66.971) mentre sono 52.744 i casi attualmente positivi.

Sul fronte dei ricoveri, invece, si registra qualche caso di ospedalizzazione in più: dai 1.552 ai 1561 delle ultime ore, con un tasso di occupazione delle terapia intensive pari al 37% (un punto in meno rispetto a una settimana fa secondo dati Agenas) ma 7 punti sopra la soglia limite.

SCUOLA, SI TORNA IN PRESENZA NELLE SUPERIORI MA FINO A 50%

Dal 1° al 6 febbraio gli studenti delle scuole superiori pugliesi potranno tornare a seguire in presenza le lezioni scolastiche ma “nel limite del 50%”.  Le istituzioni scolastiche – specifica l’ordinanza regionale – organizzano le attività scolastiche, applicando preferibilmente la percentuale ad ogni singola classe e garantendo comunque la didattica digitale integrata per tutti gli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta, tenendo presente che a coloro che hanno chiesto la didattica digitale integrata, non può essere imposta la didattica in presenza.

Si procede in ordine sparso e in alcuni licei, come il Flacco di Bari, la richiesta si presenza sfiora il 50% e in una classe anche il 100%. Resta il nodo dei trasporti che diventa una vera incognita: a Bari l’Amtab ha annunciato 144 corse giornaliera a partire da lunedi 1 febbraio salvo ulteriori potenziamento a seguito di ulteriori risorse dalla Regione.

PUGLIA IN ZONA GIALLA, PROTESTA L’OPPOSIZIONE: DANNO PER LE ATTIVITA’

Intanto, la scelta prudente del governatore Michele Emiliano di accogliere con favore la permanenza della Puglia tra le regioni in «zona arancione» ha fatto insorgere le opposizioni di centrodestra. Per il senatore della Lega Roberto Marti, coordinatore regionale del Carroccio, «da domani in Italia riapriranno migliaia di ristoranti, bar e altre attività che meritano di tornare a lavorare e guadagnare in sicurezza e con le cautele del caso. Tutto questo non avverrà in Puglia che resta una Regione arancione ed ancora a rischio contagi».

Critico anche Marcello Gemmato, deputato e coordinatore regionale di Fdi: «Emiliano festeggia la zona arancione: così ammette il suo fallimento. Basterebbe confrontare il comportamento del governatore pugliese con quello dei colleghi Fontana o Solinas di Lombardia e Sardegna: entrambi hanno lottato per avere la “zona gialla”, mentre il nostro celebra le chiusure. Dal punto di vista gestionale e comunicativo ha fallito».

«Il dato – argomenta l’esponente meloniano – è che oggi i ristoranti sono chiusi, come i bar e tante altre attività. La zona arancione è il risultato dei 21 parametri che determinano la colorazione. A migliorare i riscontri deve essere la politica nella gestione della pandemia. Le misure della amministrazione regionale sono state evidentemente poco incisive al punto che si rimane in arancione. Ma gioire rispetto alle risposte e alle soluzioni risultate non efficaci è uno schiaffo in faccia agli operatori economici che vorrebbero stare in zona gialla semplicemente per fare il proprio lavoro e non vivere di sussidi, quando arrivano. C’è una Puglia laboriosa che vuole campare con il reddito prodotto dalle proprie attività».

Sulla stessa linea anche il capogruppo di Fdi alla Regione, Ignazio Zullo: «Un presidente di Regione coscienzioso chiederebbe scusa ai pugliesi, perché se i ristoranti e i bar restano chiusi, se non ci si potrà ancora muovere da un Comune ad un altro (se non per determinati motivi), è per colpa del sistema sanitario pugliese. Di chi non è in grado di organizzare e gestire questa seconda fase della pandemia: essere in arancione è infatti un fallimento delle politiche di prevenzione e di assistenza primaria». «Ma Michele Emiliano – argomenta Zullo – è contento. Ha testualmente detto: “Sono contento che la Puglia rimanga arancione. L’arancione, secondo me, è il posizionamento più giusto”.

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