Morto Phil Spector, produttore che rivoluzionò il rock

E' deceduto in prigione a 80 anni. Una vita tumultuosa quella di Spector - che fu produttore anche dei Beatles -, terminata tragicamente con la condan

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E’ deceduto in prigione a 80 anni. Una vita tumultuosa quella di Spector – che fu produttore anche dei Beatles -, terminata tragicamente con la condanna nel 2009 per l’omicidio dell’attrice Lana Clarkson

Phil Spector, uno dei più influenti produttori musicali nella storia del rock, il cui stile “Wall of Sound” ha rivoluzionato i metodi di registrazione all’inizio degli anni ’60, è morto in prigione per cause naturali all’età di 80 anni. Lo riferisce il dipartimento penitenziario della California in una nota, mentre il sito Tzm scrive che sarebbe morto a causa del Covid. Una vita tumultuosa quella di Spector – che tra l’altro fu produttore anche dei Beatles – terminata tragicamente: per quanto rivoluzionari siano stati i suoi successi in studio, quei risultati sono stati quasi completamente oscurati dalla sua condanna del 2009 per l’omicidio dell’attrice Lana Clarkson.

Phil Spector adottò quello che notoriamente chiamava “un approccio wagneriano al rock & roll”, definendo i dischi di successo prodotti negli anni ‘60 per artisti come The Ronettes, The Crystals, Darlene Love e i Righteous Brothers, “piccole sinfonie per bambini”. Le sue produzioni erano dense e orchestrali, accumulando strati su strati di chitarre, fiati, tastiere, archi e percussioni, spesso con più strumenti che suonavano la stessa nota all’unisono.

Le canzoni da lui selezionate erano vertiginosamente romantiche, tipicamente scritte dai più grandi cantautori del Brill Building, e le sue registrazioni, divenute un classico, si basavano sui contributi brillanti di un gruppo di musicisti soprannominati la ‘Wrecking Crew’. L’introduzione in quattro beat del batterista Hal Blaine per il brano “Be My Baby” dei Ronettes è considerato uno dei più caratteristici intro di una canzone nella storia del rock & roll.

Le registrazioni di Spector hanno spinto i suoi contemporanei a diventare più ambiziosi in studio. “È senza tempo – disse di lui Brian Wilson nel 1966 – Registra una pietra miliare ogni volta che entra in studio e questo ha aiutato i Beach Boys ad evolversi”. Un decennio dopo Bruce Springsteen avrebbe cercato di riconquistare la grandiosità delle produzioni di Spector in ‘Born to Run’. “I dischi di Phil sembravano quasi caos, violenza ricoperta di zucchero e caramelle… piccoli orgasmi di tre minuti, seguiti dall’oblio”, ha detto The Boss nel 2012. “E la più grande lezione di Phil è stata il suono. Il suono è la sua lingua”.

Harvey Philip Spector era nato nel Bronx il 26 dicembre 1939. Il padre si suicidò quando aveva ancora 9 anni. Si trasferì a Los Angeles con la madre nel 1953 e nel giro di pochi tempo suonava in diversi gruppi jazz.

A 18 anni, Spector attirò l’attenzione del produttore Lester Sill, che lo incaricò di dirigere la versione di successo di Ray Peterson di ‘Corinna, Corinna’, ‘Every Breath I Take’ di Gene Pitney e ‘Pretty Little Angel Eyes’ di Curtis Lee. Alla fine del 1961, Spector e Sill formarono la Philles Records, una contrazione dei nomi di battesimo dei proprietari. Solo un anno dopo aver fondato l’etichetta però, grazie al successo del primo singolo della Philles arrivato al numero uno delle classifiche, Spector rilevò la quota di Lester Sill. A 21 anni, Phil Spector era un milionario.

Non solo, era diventato il primo produttore superstar del rock & roll – “il primo magnate degli adolescenti”, come lo aveva soprannominato Tom Wolfe in un profilo su di lui. Spector tenne inoltre testa alla British Invasion del 1964, producendo ancora più successi per le Ronettes, e l’anno successivo rivolse la sua attenzione a un duo maschile noto come Righteous Brothers. ‘You’ve Lost That Lovin ‘Feeling’ vendette oltre due milioni di copie diventando il terzo successo della Philles.

Verso la fine degli anni Sessanta, Spector decise di mettersi in contatto con i Beatles. Produsse il successo solista di John Lennon ‘Instant Karma!’ e fu incaricato di creare un album dalle sessioni scartate di ‘Get Back’ del gruppo. Il risultato fu l’ultimo album in studio dei Beatles, ‘Let It Be’. Ma non mancarono le critiche, tra cui quelle di Paul McCartney, che non rimase impressionato dal suo trattamento di brani come ‘The Long and Winding Road’. Ma i compagni di band di McCartney non erano d’accordo. George Harrison non solo chiese a Spector di produrre il suo triplo album, ‘All Things Must Pass’, ma Lennon lo portò a co-produrre ‘The Plastic Ono Band’ e ‘Imagine’. Opportunamente, Lennon fece produrre a Spector, il creatore del più grande album rock natalizio di tutti i tempi, il suo singolo ‘Happy Xmas (War Is Over)’.

Quando fu insignito della Rock and Roll Hall of Fame nel 1989, Spector si era ormai ritirato dal mondo della musica da quasi un decennio. Nel 1995, accettò di produrre un album di Celine Dion, ma si ritirò dal progetto, citando la sua antipatia nei confronti del management della cantante canadese.

Trascorse gran parte del decennio successivo in tribunale. Nel 1997 vinse la battaglia legale per il riconoscimento del diritto d’autore nel Regno Unito sulla musica e sui testi di ‘To know him is to love him’. Tre anni dopo, tuttavia, un tribunale statunitense gli ordinò di pagare a Ronnie Spector e alle Ronettes 2.6 milioni di dollari, principalmente per il rimborso delle royalties. In quel periodo era diventato una figura cupa. “Le persone mi dicono che mi idolatrano, vogliono essere come me, ma io dico loro: ‘Fidati di me, non vuoi la mia vita’ – disse in un’intervista – Sono stato un’anima molto torturata”.

Ma il peggio doveva ancora arrivare. Nel 2003, la polizia venne chiamata nella villa di Spector ad Alhambra, in California, dove l’attrice Lana Clarkson fu trovata morta. Spector fu arrestato e accusato di omicidio di secondo grado. Solo nel 2009, però, fu condannato a 19 anni di carcere. Oggi il decesso in carcere.

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