Il Ministro Il Ministro Costa deve intervenire con urgenza per chiarire l'origine e la portata dei conflitti in corso nell’Ente Parco nazionale del Ga
Il Ministro Il Ministro Costa deve intervenire con urgenza per chiarire l’origine e la portata dei conflitti in corso nell’Ente Parco nazionale del Gargano. Deve intervenire anche per ripristinare l’operatività di una struttura che deve dedicare tempo e risorse alla conservazione del patrimonio naturale del territorio e promuovere la crescita sostenibile d’intesa con le comunità locali, archiviando le polemiche e la conflittualità istituzionale che ha segnato la storia del Parco nell’ultimo decennio. L’intervento del Ministro è quanto mai necessario anche per evitare che il Parco proceda su scelte organizzative inopportune e diventi terreno di scontro politico in una fase delicata come quella attuale segnata dalla campagna elettorale regionale e di molti comuni del Parco stesso”.
E’ questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale, e Antonio Nicoletti, responsabile aree protette e biodiversità di Legambiente sulla situazione del Parco nazionale del Gargano
“Abbiamo bisogno di un Parco pienamente operativo – continuano Ciafani e Nicoletti – perciò chiediamo al Ministro di procedere urgentemente alla nomina dei componenti del Consiglio Direttivo, scaduto dal 22 aprile e non insediato nonostante siano state già definite le nomine della Comunità del Parco e delle associazioni ambientaliste, affinché possa riprendere un cammino di condivisione democratica delle scelte e di attenuazione dei conflitti anche con il territorio che in questa fase confusa sono emersi pesantemente. L’Ente Parco ha bisogno di ritrovare stabilità e certezze organizzative per poter svolgere il suo ruolo nel conservare la biodiversità di un territorio straordinario e con grandi potenzialità ma che sconta ritardi legati alla mancanza di un Piano del Parco, in primis, e di una visione nuova e complessiva delle strategie territoriali che deve compiere che, anche per le difficoltà emerse, allo stato attuale non abbiamo ancora percepito”.
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