IL POLO archeologico di Manfredonia-Siponto si sdoppia. La direzione regionale Musei Puglia MIBACT ha infatti nominato due distinti direttori per il M
IL POLO archeologico di Manfredonia-Siponto si sdoppia. La direzione regionale Musei Puglia MIBACT ha infatti nominato due distinti direttori per il Museo nazionale archeologico presso il castello di Manfredonia, e per il Parco archeologico di Siponto. Sono rispettivamente l’archeologa Annalisa Treglia, e l’architetto Francesco Longobardi, entrambi con esperienze specifiche nel settore sia tecniche che organizzative.
L’ARCHEOLOGA Treglia al Mibact dal 2000, ha sempre lavorato alla promozione e valorizzazione del patrimonio culturale, a partire dai progetti di allestimento della sezione di protostoria del Museo delle Terme di Diocleziano e del Museo pleistocenico La Polledrara di Cecanibbio (Roma), di cui ha curato il branding. Presso la Direzione generale Musei del Ministero ha lavorato su temi come il Sistema museale nazionale, la valorizzazione territoriale integrata dei luoghi della cultura e lo sviluppo di progetti culturali locali basati sulla collaborazione tra pubblico e privato.
L’ARCHITETTO Longobardi è noto a Manfredonia per aver curato gli interventi di restauro al Parco archeologico di Siponto con la introduzione della basilica “immaginaria” di Tresoldi, e del complesso abbaziale di San Leonardo di Lama Volara. Funzionario della Segretariato regionale della Puglia ha svolto numerosi incarichi come responsabile dell’Ufficio tecnico, progettazione e direzioni lavori, diretto numerosi cantieri di restauro e valorizzazione di siti archeologici tra cui il Museo archeologico di Bari e curato l’edizione dei volumi “Bari – Museo Archeologico di Santa Scolastica. La ricerca archeologica nell’area di San Pietro e nel cantiere di restauro del monastero di Santa Scolastica” (2016) e “Museo Archeologico di Santa Scolastica. Il Restauro del bastione” (2014).
I due nuovi funzionari del Mibact arrivano in una fase cruciale per le sorti dei due presidi archeologici di Manfredonia-Siponto. Come ben noto entrambi sono chiusi al pubblico. Il primo da quattro anni per i lavori di ristrutturazione del Museo, il secondo per la mancanza di personale. Una situazione della quale ha preso atto anche il ministro Franceschini.
L’INIZIATIVA di scindere i due siti di punta dell’archeologia sipontina, preconizzano, al di là della routine di cambiare i direttori ogni tre anni, una inversione di rotta nella considerazione di un settore che spazia anche oltre Siponto. Si pensi ad esempio alla Grotta Scaloria, al sito preistorico di Coppa Nevigata.
CHE si voglia dare una svolta decisa ad un settore che nell’area di Siponto è quanto mai ricco di memorie sepolte delle quali quelle portate alla luce sono la minima parte? Un patrimonio di inestimabile valore culturale del quale ha dato una significativa e realistica carrellata la indimenticata archeologa Marina Mazzei nel volume “Siponto antica”, nonché alcuni saggi di scavo condotti da Caterina Laganara dell’Università di Bari.
OLTRE che una doverosa ricostruzione del glorioso e variegato passato di civiltà che si sono susseguite su questo territorio ai margini dell’Adriatico, c’è da costruire un valore economico di grande spessore che può dare un sostanziale respiro, attraverso l’attivazione di flussi turistici (una riprova l’ha data la basilica Tresoldi) ad una economia per tanti versi asfittica.
I DUE nuovi direttori saranno a Manfredonia nei prossimi giorni per le consegne da parte del direttore uscente Alfredo De Biase che torna a disposizione della direzione regionale Musei di Puglia.
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