«Ti invito con la massima urgenza ad allineare le disposizioni della normativa elettorale della tua Regione alle disposizioni» sulla doppia preferenza
«Ti invito con la massima urgenza ad allineare le disposizioni della normativa elettorale della tua Regione alle disposizioni» sulla doppia preferenza di genere. Lo scrive oggi il premier Giuseppe Conte in una lettera al governatore pugliese Michele Emiliano. «Le leggi elettorali di alcune Regioni, fra cui la Tua – scrive Conte – non si sono adeguate alle disposizioni di principio» volte a «garantire l’equilibrio di rappresentanza tra donne e uomini nel Consigli regionali».
«Come saprai – scrive Conte nella lettera indirizzata al presidente Emiliano – nel Consiglio dei ministri del 25 giugno il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, ha reso una informativa in relazione ad una ricognizione effettuata sulla legislazione regionale in materia di elezioni dei Consigli regionali, a seguito di sollecitazioni pervenute da associazioni di donne consigliere di parità». Conte spiega, poi, che dalla ricognizione è emerso che la Puglia è tra le Regioni che non si sono adeguate alle disposizioni di principio introdotte dalle legge 15 febbraio 2016, n.20, «volte a garantire, in attuazione dell’articolo 51 della Costituzione», l’equilibrio della rappresentanza di genere. «Tali leggi, infatti – continua Conte – non consentono l’espressione della seconda preferenza riservata a un candidato di sesso diverso o non prevedono le quote di lista». Già il 5 giugno, tramite il presidente della Conferenza delle Regioni e delle province autonome, il ministro Boccia, ricorda Conte, «ha sollecitato le Regioni interessate ad adeguarsi, senza peraltro alcun esito. Sarai d’accordo con me – aggiunge – sull’importanza, ancor più in questo particolare contesto storico in cui occorre dare nuovo impulso per costruire il futuro del nostro paese, di garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini all’interno dei Consigli regionali».
LA REPLICA DI EMILIANO – Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha ringraziato il premier Conte per il sollecito inviato per lettera alle Regioni per l’introduzione della doppia preferenza come misura di parità nelle leggi elettorali regionali.
«Questo Tuo intervento – scrive Emiliano nella lettera di risposta – rappresenta pienamente la mia posizione sul tema. L’introduzione nella legge elettorale pugliese della doppia preferenza di genere per garantire una effettiva rappresentanza delle donne negli organi legislativi è un punto del nostro programma di governo della Regione. La competenza è del Consiglio regionale che, malgrado le mie ripetute sollecitazioni e richieste, non ha ritenuto finora di mettere in agenda la discussione sulla doppia preferenza. Ho immediatamente inoltrato al Presidente del Consiglio regionale la Tua lettera unitamente a una mia nota per sollecitare a intervenire».
«In caso di mancato adeguamento nell’arco dei prossimi giorni da parte del Consiglio regionale – conclude Emiliano – considero l’intervento del Governo nazionale annunciato nei giorni scorsi a favore della introduzione della doppia preferenza di genere nella prossima tornata elettorale un atto legittimo e di assoluta condivisione».
IL COMMENTO DI PARI OPPORTUNITÀ PUGLIA – «E dopo questa, davvero non ci sono più scuse»: così la Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia commenta, su facebook, l’iniziativa del premier Giuseppe Conte che ha inviato una lettera anche al governatore Michele Emiliano per sollecitare la Puglia a inserire nella propria legge elettorale la doppia preferenza di genere.
Delle sei Regioni che ancora non hanno la norma di parità nelle proprie leggi elettorali, la Puglia e la Liguria sono le uniche due al voto in settembre.
Da anni la commissione Pari opportunità della Puglia si batte per la modifica prevista dalla legge nazionale 20 del 15 febbraio 2016, norma ricordata anche dal premier Conte nell’invitare le Regioni «con la massima urgenza ad allineare le disposizioni della normativa elettorale» alle disposizioni sulla doppia preferenza di genere: «Le leggi elettorali di alcune Regioni, fra cui la Tua – evidenzia Conte – non si sono adeguate alle disposizioni» volte a «garantire l’equilibrio di rappresentanza tra donne e uomini nel Consigli regionali».
Si dovrebbero discutere mercoledì 15 luglio in commissione le tre proposte di legge regionali, depositate in Puglia da oltre due anni, per inserire la doppia preferenza di genere nel sistema elettorale pugliese. Lo conferma il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, che spiega le procedure: «Le tre proposte dovranno essere unificate in una e votate, dopodiché toccherà al Consiglio regionale esprimersi». Alla domanda se ci siano ancora i tempi tecnici per cambiare la legge elettorale pugliese prima delle elezioni regionali di settembre, Loizzo risponde: «Penso proprio di sì».
L’approvazione di una legge in Consiglio regionale è un passaggio obbligatorio senza il quale non potrà essere inserita la doppia preferenza. Proprio oggi, attraverso una lettera inviata al governatore Michele Emiliano, il premier Giuseppe Conte è tornato a sollecitare: «Ti invito con la massima urgenza ad allineare le disposizioni della normativa elettorale della tua Regione alle disposizioni» sulla doppia preferenza di genere. Le leggi elettorali di alcune Regioni, fra cui la Tua – scrive Conte – non si sono adeguate alle disposizioni» volte a “garantire l’equilibrio di rappresentanza tra donne e uomini nel Consigli regionali».
IL GRAZIE DEL MINISTRO BOCCIA – «Ringrazio il presidente del Consiglio per aver dato seguito in maniera tempestiva all’informativa fatta in Cdm sulla necessità di intervenire sulle leggi elettorali regionali per inserire la parità di genere. Sono sicuro che i consigli regionali inadempienti non si faranno imporre la norma ma agiranno in maniera responsabile». Lo sottolinea il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, dopo la lettera del premier Giuseppe Conte ai presidenti delle Regioni inadempienti nell’applicazione della norma della legge 20/2016.
«Anche in una democrazia matura – prosegue – quando i legislatori territoriali non riescono ad adattare le norme a dei diritti sacrosanti le forzature diventano inevitabili. È sempre avvenuto così, anche nei momenti più controversi della storia dei principali diritti negati. E il diritto di rappresentanza di genere nelle assemblee regionali è un diritto sacrosanto. Una menzione particolare – aggiunge il ministro – va al movimento ‘2votimegliodi1’, che raccoglie decine di donne e di associazioni territoriali e nazionali, per aver sempre incalzato le istituzioni in questa che è una riforma di civiltà».
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