Manfredonia, l’incredibile migrazione della vanessa del Cardo

Tra le mie tante “passionacce” che coltivo tuttora, è quella di fotografare (e filmare) farfalle e insetti presenti nell’agro sipontino e in quello ga

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Anticipo di primavera in Capitanata, punte di 22 gradi

Tra le mie tante “passionacce” che coltivo tuttora, è quella di fotografare (e filmare) farfalle e insetti presenti nell’agro sipontino e in quello garganico. Alcuni esemplari di lepidotteri in mio possesso (che conservo in bacheche da oltre 50 anni), sono diventati da molto tempo rarissimi nel nostro territorio. Mi riferisco alla falena “Saturnia del pero” (considerata la più grande farfalla in Italia e in Europa).

Un esemplare femmina può raggiungere la dimensione di 15-16 centimetri di apertura alare, tant’è che di notte può essere scambiata per un uccello. Purtroppo, a causa dell’inquinamento ambientale in agricoltura dovuto all’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi, la “Pavonia maggiore” è diventata rarissima nelle zone pianeggianti del nostro agro, ma è presente tuttora nelle zone collinari. Avrò modo di occuparmi, in un altro scritto, di questa e di altre specie di farfalle, alcune non più comuni nel nostro territorio. In questo articolo, ho voluto descrivere la Vanessa del cardo, uno straordinario lepidottero della famiglia dei Nymphalidae presente in tutti i continenti, tranne che in Antartide e in Sudamerica.

La Vanessa del cardo (Vanessa cardui-Linnaeus 1758) detta anche Cynthia cardui è una specie molto nota agli entomologi per le sue incredibili migrazioni. Depongono le loro uova sulla parte superiore del cardo e dell’ortica, dove il bruco, poi pupa (o crisalide) vive fino allo sfarfallamento (adulto). Le principali fasi del ciclo vitale di questa farfalla avviene dalla primavera fino a ottobre con due generazioni all’anno, ed ha la capacità incredibile di effettuare migrazioni di 12 mila Km di volo. A detta degli esperti, la Vanessa del cardo compie il più lungo volo delle farfalle registrato oggi in natura. Durante l’autunno migrano dal vecchio Continente fino alle regioni tropicali africane. Si riproduce in Africa, soprattutto a nord del Sahara, e in primavera le specie migratorie si spostano per migliaia di km verso nord, attraversando il Mar Mediterraneo, l’Europa meridionale, superando le vette delle Alpi per poi raggiungere la Scandinavia. Pare una cosa inverosimile, se si pensa alla loro fragile e delicata struttura. Dalla metà di agosto tornano verso sud per raggiungere le zone di svernamento. La presenza in Italia della Vanessa del cardo, è condizionata da un anno all’altro dall’andamento climatico.

Altro esemplare di farfalla dalla migrazione straordinaria è la Vanessa atalanta, che tratterò anche in un altro articolo. Nel mese di maggio 2014, sulle bellissime infiorescenze di Buddleja, che crescono tuttora sul Lungomare di Siponto ho fotografato e filmato spesso, numerosissimi esemplari di vanesse del cardo ed altri tipi di farfalle. Da alcuni anni, stranamente, non noto più la presenza su quel lungomare (in particolare in primavera) di esemplari di Vanesse del Cardo posarsi sulle piante in fiore di Buddleja, che svolazzano, invece, in ogni dove in tutta l’area del territorio sipontino.

CICLO VITALE DELLA VANESSA DEL CARDO: L’uovo depositato, si schiude dopo tre o cinque giorni. Mentre il bruco per la trasformazione in crisalide impiega da 7 a 10 giorni. Lo stesso tempo occorre per passare dallo stato di crisalide a farfalla. Questo magnifico lepidottero, appartenente alla famiglia Ninfalidi, ammirato per i suoi colori, ha una vita anche sorprendente , l’esemplare adulto può vivere fino a un anno.

A cura di Franco Rinaldi, 03 luglio 2020.

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