IL CONFRONTO in atto per tanti versi grintoso, ha come obiettivo immediato quello delle sempre più imminenti consultazioni elettorali che dovranno dir
IL CONFRONTO in atto per tanti versi grintoso, ha come obiettivo immediato quello delle sempre più imminenti consultazioni elettorali che dovranno dire quali dei due schieramenti che si fronteggiano (centrosinistra, centrodestra) siederanno al comando della Regione Puglia. Ma, almeno a Manfredonia, il pensiero e le schermaglie corrono alle elezioni amministrative che dovrebbero cadere nel 2021. E’ in questa prospettiva che la tornata elettorale regionale acquista per Manfredonia una valenza di verifica della situazione politica dopo i gravi e inquietanti scossoni che hanno destabilizzato l’attività amministrativa istituzionale. Una sorta di prologo, di saggio generale nel quale gli attori giocano a rimpiattino.
EMBLEMATICO è l’intervento di Franco La Torre, ex politico PD di lungo corso, ex assessore comunale ed ex di tante altre posizioni, che osserva: <Sto pensando che nella prima e anche nella seconda repubblica, quando ci si candidava per le elezioni (comunali, provinciali, regionali, politiche), accanto alla faccia si metteva il simbolo del partito, di cui si condividevano valori e programmi. Siamo arrivati al punto che non si mette più né il simbolo di partito, né tantomeno lo schieramento. Questa è l’evoluzione della specie>.
IL RIFERIMENTO è ai promotori di “laltra Capitanata” (laltra senza l’apostrofo), quattro super ex di area di sinistra che nel proclama di presentazione non fanno riferimento per l’appunto a nessun partito o schieramento politico, né tanto meno ad un programma che ne identifichi l’azione che si propongono di mettere in atto. Tant’è che dalle retrovie di quel gruppo è stato rinfacciato a La Torre la partecipazione ad un altro gruppo “anonimo” da poco postosi sulla piazza, vale a dire quel “Molo 21” nel quale si sottintendono altri ex eccellenti tipo l’ex sindaco Gaetano Prencipe con il sostegno, si vocifera, di frange attestate nel sottobosco della curia sipontina. Come al solito pittoreschi e sarcastici i commenti della gente della strada.
<SONO solo dei pacchetti di voto che si offrono al miglior offerente che sia di sinistra o di destra non importa: siamo nel pieno qualunquismo pro domo suo> stigmatizza Cristiano Romani, ex consigliere comunale candidato in pectore alle regionali della Lega. <E’ inquietante come questi aspiranti ad un posto in Regione provenienti dalle fila della sinistra – osserva – si rivolgono disinvoltamente alla “arrogante e miope oligarchia che per lunghi lustri ha governato” come se essi stessi non ne fossero parte integrante e decisoria, con quali risultati sono sotto gli occhi di tutti ed ora vogliono addirittura riproporsi per un’altra politica>.
NELLA MISCHIA si immette anche Vincenzo Lo Riso, referente di “Fratelli d’Italia”: <Manfredonia sta vivendo il periodo più buio della sua storia> – attacca. <Non c’è disastro a Manfredonia ma non solo, che non sia riconducibile alla sinistra e al PD che con estrema arroganza e spregiudicatezza ha innescato una battaglia indecorosa per rimanere a galla alla Regione. Fra un anno – ricorda – Manfredonia sarà chiamata a girare pagina indicando amministratori non inquinati. Sono certo che gli elettori sapranno ben valutare e giudicare. Manfredonia deve cambiare registro affidandosi a concittadini per bene e capaci>.
Michele Apollonio
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