Parte in Puglia il nuovo ReD, il reddito di cittadinanza, che punta a sostenere le persone e le famiglie in condizioni di fragilità economica. E
Parte in Puglia il nuovo ReD, il reddito di cittadinanza, che punta a sostenere le persone e le famiglie in condizioni di fragilità economica. E’ stato approvato il nuovo Avviso che è in fase di pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione, che stabilisce le modalità e i requisiti della misura. Da lunedì 29 giugno, dalle ore 14 sarà possibile per tutti i cittadini presentare la domanda registrandosi al portale regionale www.sistema.puglia.it/red2020 o recandosi presso i Caf e i patronati convenzionati.
Con il nuovo bando viene ampliata la platea dei beneficiari ed il contributo economico. La soglia ISEE richiesta quest’anno è pari a 9.360 euro per ciascun nucleo familiare; inoltre, il contributo è stato innalzato a 500 euro per tutti i beneficiari.
Il finanziamento complessivo per il 2020 è di 37 milioni di euro, questa è la quarta versione del Red. «Red è una risposta concreta che incarna una visione politica e di cui sono particolarmente orgoglioso – commenta il presidente Michele Emiliano – quella dell’inclusione e della lotta alle diseguaglianze, perché in 3 anni abbiamo messo in campo per primi in tutta Italia, una misura complessa che ha aiutato oltre 30 mila famiglie pugliesi. Adesso la riconfermiamo con ancora più opportunità e risorse per chi è in difficoltà, affinché nessuno resti indietro, nell’ottica di rafforzare il sistema del welfare regionale, nella direzione dell’inclusione e del contrasto alle vecchie e nuove povertà, purtroppo in aumento in tutto il Paese, a causa della crisi sanitaria e sociale».
L’assessore al Welfare Salvatore Ruggeri sottolinea «il lavoro importante di partecipazione del partenariato economico-sociale e del terzo settore, e della filiera istituzionale coinvolta». «Fra le novità di questo Avviso – aggiunge Titti De Simone, consigliera del presidente che ne ha coordinato i lavori – c’è il potenziamento dei tirocini di inclusione, grazie al ruolo del terzo settore».
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