Stop turismo religioso: è crisi a San Giovanni Rotondo

Crolla il turismo religioso a San Giovanni Rotondo, comune del Foggiano che ospita il santuario di San Pio e la cui vita economica si è sviluppata att

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Crolla il turismo religioso a San Giovanni Rotondo, comune del Foggiano che ospita il santuario di San Pio e la cui vita economica si è sviluppata attorno ai flussi di fedeli che raggiungono il paese per venerare le reliquie del frate di Pietrelcina. A causa dell’emergenza sanitaria, sono al collasso oltre un centinaio di strutture ricettive, tra alberghi di media e piccola grandezza e B&B, in gran parte realizzate in occasione del Giubileo del 2000. Il turismo religioso rappresenta il 70% dell’economia del paese che sorge sul Gargano. Lo scorso anno sono stati 400 mila i turisti che hanno pernottato almeno una notte a San Giovanni Rotondo, mentre San Pio richiama almeno un milione e mezzo di fedeli all’anno.
«Impossibile poter fare una stima dei danni subiti dall’intero comparto turistico – dice il sindaco Michele Crisetti -. La stagione era iniziata nel migliore dei modi. Dal 17 al 19 aprile avremmo dovuto ospitare il raduno nazionale della Guardia di Finanza che avrebbe portato nella nostra città circa 5mila presenze. Ora è stato tutto rinviato, forse, ad ottobre. Così come era in corso l’organizzazione delle celebrazioni il 5 maggio per la ricorrenza della fondazione «Casa Sollievo della Sofferenza», l’ospedale voluto da padre Pio, e per l’anniversario della nascita di San Pio il 25 maggio». Naturalmente è tutto fermo – sottolinea Crisetti -. Anche i chioschetti, un centinaio, che vendono oggetti sacri legati al culto di San Pio sono tutti chiusi». Questa sera, intanto, tutti i titolari delle attività commerciali come bar e ristoranti, hanno programmato un’azione dimostrativa di protesta accendendo le luci e le insegne luminose, mentre domattina consegneranno simbolicamente le chiavi delle loro attività al sindaco.

Un invito ai fedeli «ad attendere con speranza il momento in cui potranno ritornare ad accostarsi alla mensa eucaristica» e a ” rispettare le misure di prevenzione affinché si possano accorciare i tempi dell’attesa», arriva dai frati cappuccini del convento di San Giovanni Rotondo. Dal paese che ospita le reliquie di San Pio da Pietrelcina, attraverso l’emittente dei Frati Minori Cappuccini, Tele Radio Padre Pio, da tempo le messe vengono quotidianamente trasmesse in diretta e sono seguitissime in Italia e nel mondo grazie allo streaming.
Tre le celebrazioni eucaristiche programmate nell’arco della giornata: alle 7,30; alle 11,30 e alle 18,00. «In questo periodo di pandemia – racconta il direttore della Tv, Stefano Campanella – è un modo per far compiere ai devoti di San Pio un pellegrinaggio virtuale e partecipare alle celebrazioni religiose» . Le messe in diretta televisiva in alcuni casi raggiungono anche punte di 300 mila telespettatori sul territorio nazionale. Secondo stime fornire da Campanella , le messe a San Giovanni Rotondo richiamano ogni anno 5 milioni di fedeli. Un dato calcolato attraverso il numero di comunioni dispensate: circa tre milioni di ostie servite ai fedeli durante le funzioni religiose. Numero – racconta Campanella – che va raddoppiato perché non tutti i devoti ricevono l’Eucarestia durante le messe».

Stop turismo religioso: è crisi a San Giovanni Rotondo

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