Sono distribuiti in tutta Italia i 14 centri coinvolti in uno studio sperimentale sull'eparina a basso peso molecolare contro la Covid-19 su 300 pazie
Sono distribuiti in tutta Italia i 14 centri coinvolti in uno studio sperimentale sull’eparina a basso peso molecolare contro la Covid-19 su 300 pazienti, autorizzato dall’Agenzia italiana del farmaco. Lo studio multicentrico Inhixacovid19 coinvolgerà: azienda ospedaliero-universitaria Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, azienda ospedaliero-universitaria di Parma, azienda ospedaliero-universitaria Policlinico V. Emanuele di Catania, azienda ospedaliero-universitaria Integrata di Verona, azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Asst Cremona, Asst Spedali Civili di Brescia, Fondazione Poliambulanza di Brescia, Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Fg), Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, Policlinico di Modena, Policlinico Universitario Gemelli di Roma, Unità operativa complessa Malattie infettive di Rimini e Forlì/Cesena dell’Ausl Romagna.
«Le ricerche per migliorare la cura della covid-19 proseguono ma la speranza va sempre alimentata con la conoscenza. In questi giorni si parla dell’Eparina come possibile cura, ma non è così». Così, in una nota, la senatrice del MoVimento 5 Stelle Maria Domenica Castellone, medico e componente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama. «L’infiammazione creata dal virus viene contrastata con una serie di farmaci modulatori (come tocilizumab, eculizumab, ruxolitinib) sia anti-coagulanti, come Eparina a basso peso molecolare, per ridurre le complicanze legate all’infezione. Questo è un virus di cui conosciamo poco, ma a mano a mano stiamo capendo come curarlo e come ridurne la letalità: è fondamentale monitorare i pazienti positivi e, se compaiono sintomi respiratori, iniziare il trattamento già a domicilio con farmaci che riducono la carica virale (antivirali e antimalarici)».
In queste ultime ore, inoltre, è stato pubblicato uno studio cinese che, come ha riferito il prof Zangrillo, primario di Rianimazione del San Raffaele di Milano,in alcuni pazienti a cui è stata sottoposta l’eparina ci sono state una serie di conseguenze letali prima rispetto agli altri pazienti positivi. Questa è una info che va letta insieme alle altre e che dimostra che, in assenza di valide basi scientifiche, nessuno ha la ricetta in tasca per “guarire” dalla Covid 19.
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