La situazione drammatica nella Rsa, i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil scrivono al prefetto

I Segretari generali dei sindacati dei Pensionati e delle Pensionate Provinciali di Spi-Cgil Franco Persiano, Fnp-Cisl Nicola Ciociola e Uilp-Uil,Ersi

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I Segretari generali dei sindacati dei Pensionati e delle Pensionate Provinciali di Spi-Cgil Franco Persiano, Fnp-Cisl Nicola Ciociola e Uilp-Uil,Ersilia de Finis ed Antonella Chiumarulo, hanno scritto una lettera aperta al prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, per esprimere “forte preoccupazione per quello che sta accadendo in tante RSA e tante Case di Riposo anche nella nostra provincia”.
“Dopo i casi di Covid nelle RSA del ‘Sacro Cuore’ di Torremaggiore, nella quale è salito a 35 il numero delle persone contagiate, 24 tra gli ospiti su 28 e 11 operatori sanitari, dichiarati dal Sindaco, e 22 contagiati nella RSA ‘San Raffaele’ di Troia e 34 nella RSA ‘Girasole’ di Bovino, non possiamo esimerci dal chiedere una maggiore attenzione, visto quanto può essere catastrofico non intervenire in maniera preventiva in quei luoghi in cui sono ricoverate persone anziane e fragili, sia per età che per patologie pregresse” spiegano.
“Noi sappiamo benissimo che diverse RSA e Case di Riposo nella nostra provincia sono impreparate ad affrontare questo tipo di emergenza perché molti servizi, dal punto di vista sanitario-geriatrico, sociale e tecnologico, non si sono evolute perdurando, invece, al loro interno, modelli di gestione anacronistici con una funzione prettamente di custodia e dunque inappropriati rispetto ai nuovi bisogni di salute e di benessere delle persone anziane” ricordano i sindacalisti. “Tutta la comunità deve farsi carico, ognuno per la sua parte, di questo problema per impedire che quanto successo nelle RSA su citate, possa verificarsi in altre strutture.
Noi riteniamo che tutte le strutture presenti sul territorio della Capitanata siano importanti e contestualmente fragili nella dinamica di questa epidemia ed è, quindi, fondamentale adottare una speciale attenzione nella prevenzione e controllo e riteniamo che le misure sino ad ora attuate non sono state sufficienti per fronteggiare adeguatamente l’attuale situazione di emergenza.
È necessario, allora, intervenire con la massima urgenza” la loro sollecitazione.
Ecco quindi le richieste di Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil: “istituire una task force composta da medici, infermieri, esperti di igiene e psicologi per la gestione dell’emergenza nelle strutture, sia pubbliche che private, su tutto il territorio della nostra provincia. Mettere in sicurezza gli ospiti, i responsabili sanitari e organizzativi e tutti gli operatori, prevedendo un adeguato approvvigionamento dei Dispositivi di protezione individuale. Intervenire in modo preventivo effettuando i tamponi a tutti gli utenti e agli operatori per individuare i contagiati, gli asintomatici e i negativi, modificando le disposizioni del Dipartimento promozione della salute della Regione Puglia del 4 aprile scorso che prevedono un intervento successivo. Procedere alla sanificazione periodica delle strutture.
Individuare luoghi idonei, al di fuori delle strutture stesse, per la procedura di isolamento funzionale dell’ospite per tutte quelle strutture ove non sia possibile effettuarla all’interno. Attivare un servizio telefonico costante per fornire informazioni chiare, personalizzate, adeguate ed esaustive perché è molto importante sia che gli anziani ospiti possano comunicare con i loro familiari, sia che questi ultimi siano messi a conoscenza dello stato di salute dei loro congiunti ricoverati. Garantire il rispetto degli standard qualitativi e quantitativi dei servizi sociali e sanitari sia per fronteggiare una inevitabile riduzione del personale sia per compensare l’assenza dei familiari”.
Ancora, i sindacati dei pensionati chiedono, inoltre, di sapere “se non vi siano decessi in altre strutture, che non siano stati indagati o che siano stati frettolosamente classificati come deceduti per altra causa”.
Infine Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil chiedono che sia garantita la continuità delle prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI) e di quelle di tipo sociale, ampliando anche le competenze delle U.S.C.A. (Unità Speciale di Continuità Assistenziale) previste dal Bollettino della Regione Puglia n. 38 del 19 marzo scorso, e istituite per effettuare assistenza a pazienti affetti da Covid-19 che non necessitino di ricovero ospedaliero.

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