Da 1.760 a 2.000 posti letto per affrontare l’emergenza coronavirus. La task force regionale pugliese sta studiando come potenziare ulteriormente la r
Da 1.760 a 2.000 posti letto per affrontare l’emergenza coronavirus. La task force regionale pugliese sta studiando come potenziare ulteriormente la rete ospedaliera che, allo stato attuale, prevede 1.760 posti letto riservati ai pazienti Covid-19.
L’obiettivo – ha comunicato ai sindacati il direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro – è arrivare a quota duemila, di cui circa 900 nel Barese (Policlinico, Miulli e privati), 650 tra Lecce, Brindisi, Taranto (Vito Fazzi, Copertino, Galatina, Moscati e Perrino ed altri), 500 nel Foggiano e Bat (Policlinico Foggia, San Giovanni Rotondo ed altri).
Entro mercoledì prossimo il nuovo piano ospedaliero dovrebbe essere pronto, allo stato attuale sono nove gli ospedali in “prima linea”: il Policlinico di Bari (padiglione Asclepios), il Riuniti di Foggia, Perrino di Brindisi, Moscati di Taranto, Fazzi di Lecce e l’ospedale di Bisceglie, per quanto riguarda i pubblici; l’ecclesiastico è il Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari), i due privati che hanno aderito all’appello della Regione sono Villa Lucia di Conversano (Bari) e Anthea Hospital, sempre a Bari.
EMILIANO ANTICIPARE PAGAMENTI ALLE IMPRESE – Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha emanato oggi una direttiva per chiedere alle amministrazioni pubbliche e società controllate di anticipare i pagamenti alle imprese private che svolgono per loro conto lavori, servizi e forniture. La lettera è stata inviata alla Città Metropolitana di Bari, alle Province e ai Comuni e agli Enti appaltanti della Regione: le Asl, Innovapuglia, Puglia Sviluppo, Asset Puglia, Acquedotto pugliese, Arif Puglia, Ager Puglia, Aeroporti di Puglia, Autorità portuali di Puglia, Autorità idrica.
«Questo perché – spiega Emiliano – le misure in materia di igiene e sanità per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, hanno avuto e, presumibilmente, continueranno ad avere, pesanti ripercussioni nel tessuto produttivo e sugli operatori economici che hanno obbligazioni giuridicamente vincolanti con Enti e Amministrazioni Pubbliche. Infatti, le restrizioni e gli obblighi posti a tutela della salute pubblica, derivanti dall’emergenza, possono causare impedimenti e difficoltà per le attività e, di conseguenza, causare problemi e restrizioni economiche e quindi crisi di liquidità per soddisfare le necessità di fornitori, dipendenti, subappaltatori». La lettera è stata inviata anche a Ance Puglia, Ordine Ingegneri, Ordine Architetti.
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