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IL GIUBILEO DELLA SPERANZA

PADRE Franco Moscone insiste. L’arcivescovo di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo rilancia negli Auguri di Pasqua, il suo pensiero contro l

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PADRE Franco Moscone insiste. L’arcivescovo di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo rilancia negli Auguri di Pasqua, il suo pensiero contro le guerre, gli armamenti, affermato con forza nelle due assemblee pubbliche tenute a Manfredonia e a Bari alcuni giorni orsono. Due iniziative che hanno suscitato molto scalpore ma che hanno avuto la forza di toccare le coscienze della gente suscitando reazioni anche contrastanti. Riprende il discorso nel tempo della Pasqua.
«MENTRE si continua a sentir parlare con insistenza ogni giorno di guerra e di paini di riarmo, cose che sconvolgono e creano difficoltà a sperare, giunge la celebrazione tanto cara e diffusa della Pasqua» osserva nel messaggio per «la festa della Resurrezione del Signore che quest’anno, come segno profetico, ricorre per tutti i cristiani nella stessa data, quasi a voler fondare con più forza la nostra fede come unica e vera speranza».
LA DISAMINA del presule garganico è serrata e severa. «Se volgiamo lo sguardo alla situazione internazionale sentiamo principalmente parlare di guerra, di armi e di dazi, di disperazione e morte: tutto è ridotto – incalza – a una questione di armamenti da produrre e da vendere in maniera competitiva, quasi “feroce”». Il pensiero corre «agli altri protagonisti della storia: gli ultimi, i senza dimora, i disperati, gli smarriti, quelli che hanno perso tutto e quelli che bussano semplicemente in cerca di ascolto e di aiuto». L’altro aspetto del mondo, quella parte dolente e incolpevolmente immolata agli egoismi del mondo perverso.
«LA GRANDE storia ci sembra precipitare verso il baratro e sembra che non si sia imparato nella dal passato che invece ci indica la direzione del rispetto della dignità della persona e dei popoli» ammonisce padre Franco ricordando che «c’è guerra in Europa e guerra in Palestina ma ci sono anche altri 57 sanguinosi conflitti sparsi per il mondo».
Il messaggio dell’arcivescovo Moscone si fa accorato, cita la grande enciclica di Giovanni XXIII “Pacem in Terris”, la Dichiarazione dei Diritti Umani dell’ONU, la Costituzione italiana,
il convegno “Il Poliedro della Pace” che nel sessantesimo dell’enciclica, l’Arcidiocesi tenne a San Giovanni Rotondo, e annuncia una nuova edizione del Convegno «al fine di promuovere il bene inviolabile della Pace e rispondere alla vocazione di pace della nostra Chiesa locale anche a motivo della presenza dei Santuari dell’Arcangelo Michele e San Pio. Il Gargano – afferma – è da sempre Montagna del sole e per questo anche Montagna di pace».
UNA FASE storica, quella in corso, di pesante affanno e dolorose preoccupazioni. «Possiamo sperare in un mondo diverso?» si domanda. «Certamente Si!». Padre Moscone non ha esitazioni: «la strada è quella della speranza e della pace: con il Giubileo della speranza possiamo davvero sperare in un mondo diverso». E’ questo il segno più rilevante del Giubileo, della Pasqua.
Michele Apollonio