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In Puglia sempre meno librerie e diminuisce il numero dei lettori

Piccoli-grandi «scrigni» del sapere dove assaporare il piacere della lettura passando dai best seller ai prodotti dell'editoria indipendente, dai

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In Puglia sempre meno librerie e diminuisce il numero dei lettori

Piccoli-grandi «scrigni» del sapere dove assaporare il piacere della lettura passando dai best seller ai prodotti dell’editoria indipendente, dai romanzi ai saggi con eventi e iniziative per stimolare la passione per i libri: sono le librerie-biblioteche che in Puglia, come nel resto d’Italia, diminuiscono sempre più così come calano i lettori e peggiorano tutti gli indici di qualità della lettura.

Nel Tacco d’Italia le librerie «sopravvissute» sono meno di 300 (281 per la precisione) e tra le province quella con più negozi di libri è il Barese (77), seguita da Lecce (65), Taranto (47), Foggia (45), BAT (25) e Brindisi (22).

Ma, in realtà, ciò che preoccupa maggiormente è il calo dei lettori. Nel Sud Italia e nelle Isole sono pochissimi: legge libri a stampa, ebook o ascolta audiolibri il 62% dei cittadini sopra i 15 anni, contro il 77% del Centro-Nord (15 i punti percentuali in meno) e una media nazionale del 72%.

Le librerie scarseggiano un po’ ovunque: il 25% in meno, in rapporto alla popolazione, rispetto al Centro Nord e le vendite di libri si arrestano sotto al 20% del totale nazionale. Le biblioteche, che invece ci sarebbero, non hanno un patrimonio librario e strutture adeguate per soddisfare i lettori cosicché i prestiti per abitante sono meno di un decimo di quelli del Centro-Nord.

È il quadro che emerge dalla ricerca dell’Associazione Italiana Editori, condotta da Pepe Research, sulla popolazione sopra i 15 anni. «C’è sete di sapere, c’è sete di conoscenza – soprattutto nelle giovani generazioni, in particolare del Meridione e il piano Olivetti interviene proprio per ovviare alla “siccità culturale” nelle periferie metropolitane, così come nelle aree interne e svantaggiate», ha sottolineato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, nei giorni scorsi in visita tra i luoghi della cultura della Direzione regionale Musei nazionali Puglia.

«Le risorse stanziate – 34 milioni di euro – sono il primo passo di questo percorso che si intende condividere insieme ai portatori di interesse, in primo luogo l’Associazione Italiana Editori, a beneficio di cittadine e cittadini che avranno un più facile accesso a quelle officine di sapere che sono le biblioteche e le librerie» ha fatto notare fa notare il ministro.

Tra le otto regioni prese in esame anche Puglia e Basilicata insieme ad Abruzzo, Molise, Sicilia, Calabria, Sardegna e Campania.

Nel Sud e nelle Isole, dove vive più di un terzo (34%) della popolazione italiana, i libri venduti sono meno di un quinto, il 19%. Numeri che però vanno messi in correlazione a quelli delle librerie presenti sul territorio: al Centro-Nord c’è una libreria ogni 15.730 abitanti, nel Sud e nelle Isole una ogni 20.880 abitanti, con ampie aree del territorio non coperte. Le cartolibrerie e le edicole sono le più utilizzate per l’acquisto di libri: se si chiede agli acquirenti di indicare dove comprano i libri, il 24% le indica come canale utilizzato, 10 punti in più rispetto al 14% del Centro-Nord. Mentre le librerie indipendenti nel Sud e nelle Isole soffrono: sono frequentate dal 21% degli acquirenti, sei punti in meno rispetto al 27% del Centro-Nord.

Le librerie di catena sono indicate come luogo di acquisto dal 48% degli acquirenti nel Sud e nelle Isole e dal 44% nel Centro-Nord.

Carente il patrimonio delle biblioteche (1.763 volumi contro i 3.244 del Centro Nord) e per questo i prestiti non si fanno: sono 55 per mille abitanti, dieci volte in meno della media nazionale (511) e una piccola frazione dei 741 prestiti per mille abitanti del Centro-Nord. Questo nonostante le strutture siano presenti: nel Sud e nelle Isole ci sono 11 biblioteche per 100 mila abitanti, contro una media nazionale di 12, e un indice di 13 nel Centro-Nord. Sardegna, Abruzzo e Molise, Basilicata e Calabria, sono anche sopra la media del Centro-Nord.

«Servono alleanze su impegni concreti, tra pubblico e privato», sottolinea Florindo Rubettino, delegato della presidenza al Sud di Aie.

I figli leggono però più dei genitori: i giovani meridionali tra i 15 e i 24 anni registrano percentuali di lettura superiori a quelle della media della popolazione del Centro-Nord, assestandosi rispettivamente all’84% nella fascia 15-17 e al 79% in quella 18-24. La situazione poi precipita.