Ancora un attentato incendiario nella provincia di Foggia, ancora una notte di fuoco sul Gargano. A farne le spese, questa volta, è stata la vedov
Ancora un attentato incendiario nella provincia di Foggia, ancora una notte di fuoco sul Gargano. A farne le spese, questa volta, è stata la vedova di Giuseppe Silvestri, noto alle cronache come “l’Apicanese”, esponente di spicco del clan mafioso Li Bergolis-Miucci, assassinato all’alba del 21 marzo 2017 a Monte Sant’Angelo nell’ambito della sanguinosa guerra di mafia contro il gruppo rivale Lombardi-Scirpoli-Raduano.Il rogo ha distrutto una Mini, parcheggiata in prossimità dell’edificio che ospita la scuola media “Tancredi”. Le fiamme hanno avvolto completamente l’autovettura, lasciando pochi dubbi sull’origine dolosa dell’incendio, avvenuto nel cuore della notte. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini per accertare movente e responsabilità.
Un segnale inquietante sullo sfondo della guerra tra clan
L’episodio riporta l’attenzione su un contesto, quello garganico, segnato da forti tensioni criminali e da una lunga scia di atti intimidatori. Giuseppe Silvestri, freddato nel 2017 da Matteo Lombardi (ergastolo), Marco Raduano (20 anni per questa e altre vicende) e un’altra persona sconosciuta, era considerato un elemento di rilievo del clan montanaro e la sua uccisione fu uno degli eventi-chiave dell’escalation tra le famiglie mafiose della zona.
Altri roghi anche a San Giovanni Rotondo
L’attacco incendiario a Monte Sant’Angelo arriva a poche ore di distanza da altri due episodi simili verificatisi a San Giovanni Rotondo, dove ignoti hanno appiccato il fuoco alle auto di due politici locali, a distanza di meno di 24 ore l’uno dall’altro. Una catena di eventi preoccupante, che sta mettendo sotto pressione le comunità del promontorio e rilanciando il tema della sicurezza pubblica.
In attesa degli sviluppi investigativi, cresce la preoccupazione tra i cittadini e le istituzioni locali. Una nuova ondata di intimidazioni che, ancora una volta, impone di non abbassare la guardia nel contrasto alla criminalità organizzata che continua a colpire nel cuore del Gargano.
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