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OASI LAGO SALSO RICCHEZZA NATURALISTICA ABBANDONATA

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“OASI Lago Salso: realtà e prospettive” è il tema-guida dell’evento indetto dall’associazione politico-culturale “Molo 21” per sabato 29 prossimo alle ore 18, presso la nuova sede dell’associazione in Via Maddalena 132.
UN INTERVENTO opportuno e necessario per cercare di riavviare un discorso tante volte accennato ma mai portato a termine, meno che meno chiarito quali siano le prospettive per una realtà, questa sì che è certa e reale, finita in completo abbandono quando avrebbe dovuto essere un fiore all’occhiello della livrea cultural-turistica di Manfredonia.
L’OASI lago salso, localizzata nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, a pochi chilometri da Manfredonia, «rappresenta un’area umida di straordinaria importanza naturalistica, habitat di numerose specie di uccelli acquatici e migratori. Il suo delicato ecosistema richiede un modello di gestione che sappia coniugare la tutela ambientale con le potenzialità di sviluppo sociale e turistico» traccia Gaetano Prencipe, che introdurrà e modererà quello che si annuncia un dibattito a più voci su un tema per tanti aspetti emblematico da una parte della dovizia di risorse ambientali del territorio di Manfredonia, e dall’altra della trascuratezza se non dell’abbandono delle stesse, e quindi: Alessandro Ciccolella, direttore del Consorzio di gestione di Torre Guaceto; Marco Dadamo, direttore Parco naturale regionale Mar Piccolo Taranto; Marcello Castigliego, coordinatore Molo 21; Domenico La Marca, sindaco di Manfredonia; Matteo Gentile, assessore allo sviluppo economico del Comune di Manfredonia; Michele Basta, presidente Archeo Sipontum.
UNA RAPPRESENTANZA di esperienze sul campo di realtà operative in qualche modo similari a quella oggetto del convegno, nell’attesa di poter trarre degli spunti utili a dirimere i tanti problemi accumulati su quel comprensorio naturalistico di un migliaio di ettari per metà a coltivazione agricola e per l’altra metà a zona umida alimentata dal torrente Cervaro meta privilegiata di una assortita gamma di fauna stanziale e di transito. Un tempo, non lontano, ordinata e feconda oasi di lavoro al centro di una vasta e pregiata zona umida di rilevanza internazionale, confinante con l’area naturale protetta statale di 257 ettari “Frattarolo” ormai prosciugata e abbandonata, e la “Laguna del re” una palude di 56 ettari bonificata con un progetto “Life+Natura” e trasformata in accogliente laguna turistica attrezzata.
PER l’Oasi lago salso sono state tentate varie soluzioni nessuna delle quali ha funzionato. Da tempo è chiusa e impraticabile. Aggregata al Parco nazionale del Gargano è in attesa di una gestione che ne valorizzi le straordinarie caratteristiche ambientali e operative. L’ultima società di gestione è in liquidazione sostituita da un commissario liquidatore. Da parte del Parco del Gargano è stata avanzata la proposta di farne una riserva naturale statale, una idea che però non incontra pareri favorevoli in specie da parte del Comune di Manfredonia preferirebbe una gestione diretta con apposita specifica società da costituire. Le idee sono tante e la scelta non facile. Che sia il convegno di sabato prossimo a offrire una valida soluzione praticabile? I tempi stringono e intanto quella bellezza del creato va sempre più deperendo.
Michele Apollonio