Sit in di protesta questa mattina a Borgo Mezzanone dove il comitato spontaneo ha ribadito il fermo no alla realizzazione di circa 300 nuovi allog
Sit in di protesta questa mattina a Borgo Mezzanone dove il comitato spontaneo ha ribadito il fermo no alla realizzazione di circa 300 nuovi alloggi da destinare ai migranti che attualmente occupano il vicino CARA. I nuovi moduli abitativi rientrano nel progetto PNRR attraverso un cospicuo finanziamento.“Esprimiamo la nostra contrarietà – dicono i rappresentanti del comitato – perché oggi a Mezzanone non ci sono le condizioni per accoglierli. Mancano i servizi essenziali ad iniziare da quelli sanitari alla sicurezza. Non è così che si fa inclusione. Non è possibile fare arrivare 600 persone in un villaggio che a stento ne conta 250. Non siamo d’accordo perchè non abbiamo le strutture per accogliere queste persone, e non veniteci a dire che siamo razzisti. Questa è una borgata accogliente, ma in questo particolare momento non ci sono i requisiti. Qui non c’è una farmacia, non ci sono medici, non c’è un presidio di forze di polizia. Siamo abbandonati a noi stessi. Qui le forze dell’ordine non vengono quasi mai”.E si chiedono: “Lo Stato cosa ha fatto in 30 anni? Praticamente nulla, se non l’illegalità. Adeguassero la pista dell’ex aeroporto per sistemarli una volta per sempre. Anche perchè questa gente da quel posto non se ne andrà mai. Piuttosto sono i residenti di Borgo Mezzanone che stanno scappando via”. Intanto il comitato attende risposte dal prefetto di Foggia al quale già da gennaio ha chiesto un incontro. “Al momento tutto tace, si riuniscono tenendoci fuori. E a noi non va bene”.
COMMENTI