TROPPO PESCE STRANIERO SPACCIATO PER MADE IN ITALY. VADEMECUM DI COLDIRETTI: ECCO COME FARE ACQUISTI SICURI

Occhio al pesce finto made in Italy! Il pangasio del Mekong spacciato per cer­nia, l’halibut per sogliola, lo squalo sme­riglio per pesce spada il

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Occhio al pesce finto made in Italy! Il pangasio del Mekong spacciato per cer­nia, l’halibut per sogliola, lo squalo sme­riglio per pesce spada il filetto di Brosme per baccalà, il pesce ghiaccio per bian­chetto, il pagro per dentice rosa. Il 2024 ha fatto segnare il record storico per gli arrivi di pesce straniero, ben 1,1 mi­liardi di chili, vale a dire che quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa di un’etichettatura ancora poco chiara, ma anche per la mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti con­sumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti prove­nienti dall’estero.

A denunciarlo è Coldiretti Pesca Pu­glia, in occasione dell’avvio della cam­pagna di informazione nei mercati con­tadini di Campagna Amica, dove i tutor della spesa aiutano i consumatori ad imparare a riconoscere il vero prodotto Made in Italy, orientarsi tra le etichette e portare in tavola specialità a miglio zero stagionali. La manifestazione rientra nel progetto Pesca Amica, nell’ambito

del Feampa 2021/2027.

Il settore della pesca e dell’acquacol­tura in Puglia – dice Coldiretti Pesca Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del to­tale nazionale, il 10,5 % del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di Manfredonia, Molfetta, sud Ba­rese, Salento, dove il pescato più im­portante è costituito da gamberi, scam­pi, merluzzi, oltre agli allevamenti in mare aperto di spigole, ombrine e orate.

Proprio per aiutare i consumatori a fare le giuste scelte Coldiretti Pesca ha elaborato un piccolo vademecum. Il pri­mo consiglio è di scegliere pesce fresco, poiché in questo modo aumentano le possibilità di portare a casa prodotto italiano. I mari del nostro Paese favo­riscono peraltro un’ampia disponibilità con alici, vongole, sardine, gambero ro­sa, merluzzo/nasello, canocchie, triglie, tonno rosso, seppie, polpi, gambero ros­so, cefali/muggini, pesce spada, sogliola, tonno alalunga. A queste si aggiungono quelle allevate: cozze, trote, vongole veraci, orate, spigole e branzini. Per i pro­dotti dell’acquacoltura, tra l’altro, è pre­vista l’indicazione del Paese di Origine in etichetta.

Sul congelato e sul trasformato, in­vece, aumentano le possibilità che si tratti di prodotto straniero. Le principali specie importante sono in questo caso seppie e calamari, gamberetti, salmone, polpi, filetti di tomo e palamita, orate, tonno, spigole/branzini, cozze, filetti di nasello. Da qui la richiesta di Coldiretti Pesca di un’etichetta più chiara e det­tagliata, oltre che dell’applicazione, an­che per il pesce, del principio di reci­procità delle regole, poiché non sempre il prodotto importato rispetta le stesse normative di quello europeo.

I SEGRETI PER SCEGLIERE IL PE­SCE FRESCO

 -1) acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del pescato;

 2) verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pe­sca;

 3) verificare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le bran­chie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole;

 4) per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiu­so;

 5) per i gamberi verificare che non abbiano la testa annerita;

 6) meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.

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