In Puglia, il prezzo dei carciofi è aumentato di oltre cinque volte dal campo alla tavola. Coldiretti denuncia una concorrenza sleale dovuta all’i
In Puglia, il prezzo dei carciofi è aumentato di oltre cinque volte dal campo alla tavola. Coldiretti denuncia una concorrenza sleale dovuta all’importazione massiccia di carciofi dall’estero, in particolare da Egitto e Tunisia, che sta penalizzando i produttori locali.
Nei campi pugliesi, il prezzo di un carciofo si aggira intorno ai 20 centesimi, mentre nei mercati e nella grande distribuzione arriva a superare 1 euro a capolino. La forbice dei prezzi si allarga sempre più, rendendo difficile per gli agricoltori coprire i costi di produzione. La provincia di Brindisi, con i suoi 475mila quintali di carciofi prodotti all’anno, è tra le più colpite, nonostante il riconoscimento IGP per il carciofo brindisino.
Coldiretti Puglia chiede maggiori controlli da parte dei Vigili dell’Annona per verificare l’origine dei prodotti e contrastare la vendita di carciofi stranieri spacciati per italiani. Inoltre, sottolinea la necessità di tutelare la produzione locale, spingendo i consumatori a scegliere prodotti Made in Puglia per sostenere il comparto agricolo regionale.
L’associazione degli agricoltori propone di rafforzare la vendita diretta in azienda, soluzione che garantirebbe maggiore trasparenza nei prezzi e un rapporto più equo tra produttori e consumatori. Coldiretti invita inoltre le istituzioni a intervenire per garantire parità di regole tra i prodotti importati e quelli coltivati in Italia, al fine di tutelare il settore agricolo pugliese da una crisi sempre più evidente.
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