Tutto è partito dalla verifica casuale sul nominativo di una persona che risultava beneficiaria di una sentenza di risarcimento danni. Da lì è ven
Tutto è partito dalla verifica casuale sul nominativo di una persona che risultava beneficiaria di una sentenza di risarcimento danni. Da lì è venuto fuori non solo che quella sentenza era stata falsificata, ma anche che non era la prima. E che con questo trucco, andato avanti per almeno tre anni, un dipendente dell’Acquedotto Pugliese era riuscito a portare a casa diverse centinaia di migliaia di euro. Due anni dopo la denuncia presentata da Aqp, la Procura di Bari sembra aver ricostruito uno spaccato ancora più ampio e preoccupante che potrebbe coinvolgere diverse persone.
Il principale indagato si chiama Giuseppe Petruzzelli, 49 anni, di Grumo. La pm Chiara Giordano, che coordina le indagini delegate alla Finanza, ha ipotizzato nei suoi confronti le accuse di peculato, falso e accesso abusivo a sistema informatico. Ma seguendo la traccia dei soldi, che sarebbero finiti su una decina di carte prepagate intestate a prestanomi, è spuntata anche l’ipotesi del riciclaggio che implica la presunta responsabilità di altre persone.
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