Quelle dighe mai costruite, i fondi dirottati altrove e l’acqua buttata in mare

Il consigliere regionale Antonio Tutolo quest'oggi ha occupato l'aula del Consiglio regionale in segno di protesta contro la grave emergenza idric

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Lago di Occhito - Wikipedia

Il consigliere regionale Antonio Tutolo quest’oggi ha occupato l’aula del Consiglio regionale in segno di protesta contro la grave emergenza idrica che soffoca la provincia di Foggia e la Puglia: “Lo denuncio da anni, ma nonostante le ripetute segnalazioni e l’allarme che ho lanciato nel Consiglio regionale monotematico sullo sviluppo della Provincia di Foggia nel novembre 2022, a cui era presente anche un rappresentante del Governo, ancora non sono state adottate misure concrete. Evidentemente, i nostri rappresentanti politici nazionali sembrano non aver ancora compreso la gravità della situazione”.

L’agricoltura, per via della mancanza di infrastrutture e la scarsità delle piogge, è in ginocchio. Ad essere minacciato, ora, è anche l’approvvigionamento idrico domestico: “La situazione è andata precipitosamente al collasso e si preannuncia un’estate di estrema difficoltà. La Capitanata è a secco. La diga di Occhito, una delle principali fonti di approvvigionamento, è al 15% della sua capacità. Questa emergenza non è più una previsione, ma una realtà. È urgente intervenire per costruire nuovi invasi, manutenere gli impianti esistenti ed elaborare un piano a lungo termine per la gestione sostenibile delle risorse idriche”.

Il riferimento è allo “scempio che si compie in Molise con milioni di metri cubi d’acqua potabile buttati a mare ogni anno” e, dall’altra, alle promesse non mantenute sulle dighe di Piano dei Limiti e di Palazzo D’Ascoli. E ancora, ai fondi che furono dirottati sulla ricostruzione de L’Aquila. “Torneranno in provincia di Foggia?”.

Antonio Tutolo chiede al Governo di rifinanziare immediatamente i progetti per la diga di Occhito e per quella di Palazzo D’Ascoli. “Ogni goccia d’acqua conta, soprattutto in una regione come la nostra, martoriata dalla siccità. In caso contrario, rischiamo di vedere la nostra terra trasformarsi in un deserto, mentre le multinazionali approfittano della crisi per speculare sui terreni agricoli. Non possiamo più aspettare”.

Alla protesta – che andrà avanti fino a quando il governo non fornirà risposte chiare e immediate – partecipa anche la consigliera regionale Rosa Barone: “Spero che altri consiglieri aderiscano a questa iniziativa, perché è inaccettabile che i cittadini della Capitanata debbano subire le conseguenze di una gestione inadeguata delle risorse idriche”.

 

 

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