Crisi agrumicola in Puglia: produzione dimezzata ma qualità salva

La campagna agrumicola in Puglia per il 2025 conferma un bilancio complicato: la siccità ha colpito duramente la produzione, con un calo stimato f

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La campagna agrumicola in Puglia per il 2025 conferma un bilancio complicato: la siccità ha colpito duramente la produzione, con un calo stimato fino al 50%, ma la qualità dei frutti si mantiene alta. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, che evidenzia un contesto di difficoltà per le imprese del settore.

In Puglia  i costi di produzione continuano a salire. La raccolta è arrivata a costare fino a 20 centesimi al chilogrammo, mentre i prezzi di vendita faticano a tenere il passo. Anche il settore degli imballaggi risente degli aumenti, con rincari su cassette, retine e materiali di confezionamento che mettono ulteriormente sotto pressione gli agricoltori.

Secondo Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, “servono interventi urgenti per supportare un settore fondamentale per l’economia locale, non solo sul piano economico, ma anche ambientale e sociale”. A pesare ulteriormente sul comparto è la concorrenza sleale di prodotti importati da Paesi che non rispettano gli stessi standard di qualità e sicurezza.

Nonostante tutto, la provincia di Taranto continua a produrre circa 1,9 milioni di quintali di agrumi all’anno, un patrimonio che Coldiretti chiede di valorizzare con un piano straordinario agrumicolo e con accordi di filiera che garantiscano prezzi equi per i produttori. A rischio, sottolinea l’associazione, ci sono non solo le imprese storiche ma anche i giovani agricoltori che hanno portato innovazione e sostenibilità nel settore.

La Coldiretti propone un approccio che punti su sostenibilitàinnovazione e tutela del Made in Italy, per assicurare un futuro a uno dei settori simbolo della Puglia.

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