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Brutta tegola per la Regione Puglia: il Governo impugna la legge sui Livelli Essenziali di Assistenza

C’è un altro articolo 26 di una legge della Regione Puglia che il Governo ha già impugnato, mentre nel caso della norma sull’internalizzazione del

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C’è un altro articolo 26 di una legge della Regione Puglia che il Governo ha già impugnato, mentre nel caso della norma sull’internalizzazione delle Rsa di San Nicandro e Troia il ricorso non è stato ancora notificato. Si tratta della disposizione concernente l’entrata in vigore dei Livelli Essenziali di Assistenza e del relativo nomenclatore, contenuta nella legge della Regione Puglia n. 28 del 13 novembre 2024.

È una brutta tegola per la Regione Puglia, o meglio un’altra grana. I Lea sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di un ticket. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, dopo averla esaminata, ha deliberato di impugnarla nella riunione del 9 gennaio scorso.

Il titolo della legge recante ‘Modifiche alla legge regionale 9 ottobre 2008, n. 25 (Norme in materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee e impianti elettrici con tensione fino a 150.000 volt) e disposizioni diverse’, aveva ingenerato l’equivoco che fossero state impugnate le disposizioni in materia di energia, ma è sulle “disposizioni diverse” che si è concentrata l’attenzione del Governo.

In particolare, è finita sotto la lente d’ingrandimento l’immediata esecutività dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza 2017 e dei relativi tariffati approvati con Dpcm del 23 giugno 2023, deliberata dal Consiglio regionale della Puglia nella seduta del 23 ottobre con un emendamento proposto da Fabiano Amati prima che diventasse assessore al Bilancio. Si potevano così erogare gratuitamente 406 prestazioni sanitarie “previste nei Lea del 2017 e purtroppo sempre rinviati dai vari governi nazionali, compreso l’ultimo, nonostante dal 2017 le regioni ricevano regolarmente i soldi per erogarle”, osservava l’allora consigliere regionale.

Il nuovo nomenclatore comprende, a titolo esemplificativo, le prestazioni di procreazione medicalmente assistita e lo screening neonatale.

Non sono mancate le critiche dopo l’approvazione del Consiglio regionale. La Federazione italiana degli Operatori in Tecniche Ortopediche, per citarne una, aveva stigmatizzato la decisione, ricordando alla Regione che pendevano 21 ricorsi al Tar Lazio, compreso il suo.

Quando il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha promulgato la nuova legge, da Bari hanno spiegato che l’entrata in vigore dei Lea era stata disposta “in modo da assicurare i più ampi e innovativi livelli essenziali di assistenza sanitaria evitando disparità assistenziali in danno dei cittadini pugliesi, mediante la totale e immediata vigenza ed esecuzione del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 e del decreto del ministro della Salute 23 giugno 2023”.

I livelli essenziali di assistenza garantiti in modalità provvisoria, temporale, sperimentale o di progetto pilota, in forza di leggi regionali o deliberazioni della Giunta regionale (purché previsti dal Dpcm 12 gennaio 2017), promulgata la legge, sarebbero stati erogati e garantiti in forma ordinaria e strutturale.

Secondo il Governo, però, le disposizioni impugnate della legge regionale n. 28 del 13 novembre 2024, si pongono “in contrasto con la normativa statale in materia di coordinamento della finanza pubblica, violano l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, nonché l’art. 81 relativamente alla copertura finanziaria”.

A quanto trapela, sarebbe l’immediata vigenza e applicazione dei nuovi Lea in deroga a qualsiasi atto amministrativo, anche di rango statale, stabilita dalla norma, a contrastare con le disposizioni nazionali che fissavano al 30 dicembre l’entrata in vigore del provvedimento che aggiornava il nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e quello dell’assistenza protesica.

Il Governo avrebbe puntato i riflettori sugli eventuali riflessi finanziari. Ma, di fatto, i nuovi Lea sono stati sbloccati anche in Puglia dall’1 gennaio. La difformità, dunque, si ridurrebbe ad un cavillo e, in fondo, ad una questione meramente politica.

 


Nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, il Governo impugna la legge della Regione Puglia
https://www.foggiatoday.it/politica/governo-impugna-nuovi-livelli-essenziali-assistenza-regione-puglia.html
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