Sono poche o tante le Tac e le risonanze magnetiche attivate in Puglia? E le liste d’attesa infinite dipendono dall’insufficiente numero di macchi
Sono poche o tante le Tac e le risonanze magnetiche attivate in Puglia? E le liste d’attesa infinite dipendono dall’insufficiente numero di macchine disponibili o magari dal fatto che ne vengono richieste troppe? Sono domande a cui non è facile dare una risposta. Ma, nell’attesa, tra i 244 articoli del bilancio regionale ne spuntano alcuni che avranno come conseguenza l’aumento del numero di macchine. Naturalmente a favore dei privati: almeno 20 nuove Tac e altrettante risonanze magnetiche, che potranno essere non solo attivate ma anche «accreditate» e dunque utilizzate a spese della Regione.
L’emendamento che lo consente, e che è diventato l’articolo 125 del bilancio per il 2025 pubblicato il 31 dicembre dopo lo scontro tra il governatore Michele Emiliano e la presidente del Consiglio Loredana Capone, è stato approvato già in commissione ed è intervenuto per legge sul regolamento che quantifica il fabbisogno, cioè il numero di dispositivi necessari sul territorio regionale. In Puglia sono previste una risonanza magnetica ogni 50mila abitanti e una Tac ogni 25mila abitanti, senza contare però le macchine installate negli ospedali di primo e secondo livello. Ed è giusto così: quelle macchine sono normalmente destinate alle esigenze delle persone ricoverate.
L’emendamento, firmato dal presidente della commissione Bilancio, Saverio Tammacco, ha deciso di togliere dal calcolo anche le macchine installate negli ospedali di base. Potrebbe avere un senso in astratto, se non che in Puglia la gran parte dei 23 ospedali di base nel frattempo sono stati dismessi (ad esempio Conversano) e si sono quasi tutti dotati di Tac e risonanza magnetica con cui fanno già attività ambulatoriale. Tutte quelle macchine ora raddoppieranno, in mano ai privati.
Ma mica basta così. Le norme prevedono che per ottenere il via libera a installare una risonanza magnetica, le strutture private devono avere avuto almeno l’autorizzazione a installare la Tac. A volte questo non è avvenuto perché il fabbisogno sul territorio era già esaurito. Un emendamento dei pd Piemontese, Campo e Caracciolo ha istituito un bonus Tac: le strutture private che hanno il parere positivo all’installazione della Tac e che hanno già l’accreditamento istituzionale per la risonanza, ottengono l’accreditamento automatico di una Tac anche in deroga al fabbisogno. «È opportuno nell’interesse del paziente – secondo i promotori – far lavorare una Rmn accreditata con una Tc accreditata»
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