I 120 residenti delle Isole Diomedee si attrezzano a inizio inverno con tutto ciò che può servire in caso di mancati collegamenti con la terraferm
I 120 residenti delle Isole Diomedee si attrezzano a inizio inverno con tutto ciò che può servire in caso di mancati collegamenti con la terraferma, così come accade da prima di Natale. Unico problema sarebbe in caso di decessi, visto che non c’è il cimitero.
Neanche oggi, 27 dicembre, la motonave che effettua i collegamenti con le Tremiti ha potuto raggiungere le isole al largo del Gargano. E così salgono a cinque i giorni di isolamento per i circa 120 isolani.
«La nave – spiega al Corriere Salvatore di Palma, 39 anni un commerciante che vive alle Diomedee – è partita questa mattina, ma è stata costretta a tornare indietro per il maltempo. Una situazione che si presenta periodicamente, soprattutto nel periodo invernale».
Per questo motivo in ogni casa c’è un grosso congelatore, che contiene tutto il necessario per trascorrere i giorni in cui le provviste non arrivano. «Qui – continua Salvatore – ci attrezziamo per superare questi periodi. All’inizio dell’inverno facciamo le provviste che poi conserviamo nelle credenze e, soprattutto, nei congelatori. Scorte anche per i medicinali. Naturalmente per i beni di prima necessità che scadono ci sono delle difficoltà. Oggi, per esempio, la sindaca con l’elicottero ci ha fatto arrivare il pane».
Ma il problema non è solo quello dell’approvvigionamento dei viveri. «Alle Tremiti – continua a raccontare il commerciante – non c’è un cimitero. Quindi, se c’è un decesso bisogna aspettare che da Termoli arrivino la cassa e il personale delle onoranze funebri per provvedere alle incombenze che precedono la tumulazione. E, in caso di maltempo, con la motonave impossibilitata alle corse, capite che è davvero un problema».
La mancanza di collegamenti, però, causa disagi anche economici. «Per una visita medica – prosegue Salvatore – siamo costretti ad andare a Termoli e con il maltempo non riusciamo a tornare. Chi non ha casa a Termoli è costretto, perciò, a sostenere i costi di vitto e alloggio. I disagi sono molti, ma siamo abituati. Ci organizziamo per tempo».
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