Lavoro, ambiente, legalità: sono questi i pilastri su cui si fondano gli auguri per il Natale 2024 e il nuovo anno 2025 di padre Franco Moscone, a
Lavoro, ambiente, legalità: sono questi i pilastri su cui si fondano gli auguri per il Natale 2024 e il nuovo anno 2025 di padre Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Con il consueto stile diretto, il presule sipontino affronta i temi più urgenti che affliggono la comunità locale, spesso protagonista di un difficile percorso di risalita morale, economica e culturale.
Padre Moscone richiama l’attenzione su una piaga ormai endemica: la mancanza di lavoro. “Il lavoro di cui si sente il bisogno come del cibo e dell’acqua – afferma – purtroppo continua a sopravvivere lo sfruttamento, e cresce il ‘lavoro povero’ che pretende di vantare la patente della legalità”.
I dati nazionali forniti dal rapporto Svimez 2024 confermano una situazione drammatica per il Mezzogiorno: tre milioni di lavoratori sottoutilizzati o inutilizzati, con il 60% dei lavoratori poveri concentrati nelle regioni del Sud e una povertà assoluta che coinvolge il 9,5% delle famiglie. Una realtà che si riflette nella situazione occupazionale di Manfredonia, aggravata dalla mancanza di dati locali che possano orientare interventi mirati.
Padre Moscone non manca di sottolineare come questa carenza di lavoro sia alla base dell’intensa emigrazione, una delle emergenze più gravi per il Sud. “Senza numeri certi – ammonisce – è come navigare alla cieca”.
Oltre al lavoro, l’arcivescovo invita a una maggiore sensibilità verso la tutela ambientale, descrivendo la crisi ecologica come un’emergenza che “cresce ogni giorno sempre più”. Per contrastare questa deriva, padre Moscone esorta la comunità a superare la pigrizia e l’incuria, promuovendo azioni concrete per salvaguardare il territorio.
Tra i temi centrali del messaggio, la legalità assume un ruolo fondamentale. Padre Moscone richiama l’attenzione sui pericoli del commercio di droga, sull’uso delle armi e sul radicamento di poteri malavitosi che impongono paura e omertà. “La geografia delle mafie – afferma – descrive un Gargano conteso da clan che lottano tra loro per spartirsi il territorio”.
Manfredonia, in particolare, vive un momento critico: indagini come quelle delle operazioni Omnia Nostra e Giù le Mani (anche Mari e Monti, ndr)hanno messo in luce non solo le infiltrazioni mafiose, ma anche i legami tra malavita e politica, alimentando un clima di sfiducia e instabilità.
Nonostante il quadro preoccupante, l’arcivescovo non rinuncia a un messaggio di speranza. Padre Moscone invita a pregare per la fine delle guerre e a impegnarsi per costruire un futuro migliore. “Proviamo a sognare un territorio e una Chiesa che generano vita, speranza e futuro. Mettiamo tutto il nostro impegno perché questo sogno diventi realtà”.
Un augurio che, nelle parole del presule, rappresenta una chiamata all’azione per l’intera comunità, affinché possa affrontare con coraggio e determinazione le sfide del presente e costruire un domani di rinascita.
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