A Natale, ma anche nei restanti giorni dell’anno il libro rimane uno degli oggetti più gettonati per un regalo. Una storia che sia un romanzo, un
A Natale, ma anche nei restanti giorni dell’anno il libro rimane uno degli oggetti più gettonati per un regalo. Una storia che sia un romanzo, un saggio o un fumetto possono risultare un ottimo regalo per staccare la spina e iniziare un viaggio nell’immaginazione.
E anche se nel 2024, il mercato editoriale del fumetto ha subito una flessione importante, con la perdita di circa 900mila copie vendute, quello degli illustrati rimane un comparto importante nel volume delle vendite sia nelle librerie fisiche che negli store online che ogni settimana si arricchiscono di nuovi titoli, nuove storie, nuove idee provenienti anche dal mercato estero.
“Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati (Bonelli)
Il capolavoro editoriale di Buzzati, oggi rivive in un fumetto edito da Sergio Bonelli, firmato da Michele Medda e Pasquale Frisenda. Uno dei migliori riusciti di questo 2024. In queste pagine, le descrizioni minuziose di Buzzati rivivono nelle atmosfere di tavole silenziose, di numerose splash, che costringono il lettore a immergersi nel tempo sospeso della fortezza Bastiani, primo avamposto del confine nord dove il tempo scorre lentissimo ad aspettare un nemico che non si paleserà mai. Un luogo da cui questa milizia appesa agli eventi, vorrebbe andare via, ma che allo stesso tempo ne subisce il fascino rimanendone imbrigliata per sempre. Questo è il destino anche di Drogo che a Bastiani ci passerà tutta la vita e che una volta tornato a casa per salutare l’anziana madre, per una licenza di 30 giorni dopo quasi due anni di assenza, si troverà spaesato di fronte al mondo e persino al cospetto della donna che pensava di amare. Il deserto diventa così la metafora della vita che scorre, tra la noia e l’assurdo rigore dei regolamenti militari che scandiscono la giornata di soldati senza guerra. A Bastiani si trasformano i sogni di gloria in granelli di polvere.
“Quando muori resta a me” di Zerocalcare (Bao Edizioni)
Il suggerimento appare scontato, essendo Zerocalcare uno degli autori del genere più in vista nel panorama italiano. Però in questo ultimo lavoro targato come sempre Bao Edizioni, l’autore romano parla direttamente a una generazione di quarantenni chiamati a prendere in eredità il peso di genitori che invecchiano, di radici da preservare, spesso però con la consapevolezza che forse non si è ancora troppo pronti per questo passaggio di consegne. “Mi è venuta voglia di provare a esplorare quel rapporto paterno che non avevo mai toccato nei fumetti, ma neanche a parole nella vita vera. Nel farlo mi sono reso conto, un po’ per come stavo io, che stavo andando avanti per flusso di coscienza ed effettivamente il libro ha preso una direzione che va oltre il rapporto con mio padre e verso la constatazione dello scorrere del tempo” ha raccontato all’AGI, Michele Reich.
‘Corto Maltese e Irene di Boston’ di Hugo Pratt e Marco Steiner (Cong)
Storia di un appuntamento quasi impossibile’ favola poetica illustrata come sempre dagli acquarelli di Hugo Pratt, scritta da Marco Steiner e edita da Cong. La nuova avventura di Corto Maltese, è un dialogo surreale tra il marinaio di Pratt e il relitto di una barca dal passato glorioso, l’Irene di Boston, appunto. Un testo che è già stato uno spettacolo teatrale nel 2017, interamente ripensato da Steiner per aprire una rotta letteraria inedita: “Irene di Boston” è infatti anche il primo titolo di una nuova collana (Escondida, come l’isola di ‘Una ballata del mare salato’) che racconterà libere isole narrative oltre le rotte del viaggio prattiano.
“La lunga discesa” di Novgorodoff (Tunuè)
Il romanzo, e poi film, diventa una graphic novel grazie ai commoventi e suggestivi disegni di Danica Novgorodoff e una postfazione del rapper Amir Issaa. Il romanzo, in versi, già bestsellers di Jason Reynolds rivive in questo adattamento targato Tunuè, che quest’anno compie 20 anni di attività nel mercato editoriale. Nelle tavole Novgorodoff, al suo esordio in Italia, si respira l’ansia della scelta di Will, un ragazzino chiamato a scegliere tra le regole della strada, feroce e assassina, e la sua coscienza. La sua rabbia, la sua indecisione, la scelta determinante di rompere la spirale di violenza che avvolge il suo quartiere e la vendetta, tradire le regole e scegliere finalmente tra il bene e il male. Basteranno sette piani?
“L’effetto HE- Man come i produttori americani di giocattoli ti vendono i ricordi della tua infanzia” di Brian “Box” Brown (Bao Publishing)
I nostri ricordi d’infanzia non sono altro che un’enorme operazione commerciale. È questo il senso spiazzante del saggio a fumetti “L’effetto He-Man – come i produttori americani di giocattoli ti vendono i ricordi della tua infanzia” di Brian “Box” Brown, uscito in Italia per Bao Publishing. L’autore illustra in queste pagine come la più grande ricchezza dell’umanità sia la nostra immaginazione e che essa se “indirizzata” può spostare abitudini, voti, commerci. A partire da Giulio Cesare, che secondo Brown, ha costruito uno dei primi esempi di propaganda militare capace di galvanizzare anche le classi più povere dell’impero, fino ad arrivare a un’azione mirata per rendere accettabile che anche le donne fumassero. Il saggio a fumetti è una riflessione profonda su come i giocattoli di ieri siano stati pensati per trasformare i bambini in consumatori precoci. Attraverso gli eroi del passato, capiamo come anche la nostra immaginazione a un certo punto sia diventata una questione di business. Sulla stessa scia molto interessante anche il saggio edito da Salani, “Lego” in cui viene ripercorsa tutta la storia della società danese dei mattoncini attraverso un secolo di storia.
“L’abisso dell’oblio” di Paco Roca (Tunuè)
Paco Roca resta uno dei maestri del fumetto sociale. Un graphic novel scritto a quattro mani con il giornalista di El Mundo Rodrigo Terrasa ripercorre la vera storia di Leoncio e di José, esempi delle decine di migliaia di spagnoli che vennero soppressi in modo selvaggio dopo la fine del conflitto spagnolo. Ma accompagna anche Pepica, figlia di Josè, in uno straziante labirinto della memoria, cercando di svelare le miserie di un Paese ossessionato dal disprezzo del proprio passato.
Il 14 settembre 1940, 532 giorni dopo la fine della Guerra Civile spagnola, José Celda venne fucilato dal regime franchista, assieme ad altri 11 uomini, sul muro posteriore del cimitero di Paterna, a Valencia, e sepolto con loro in una fossa comune. Più di settant’anni dopo, grazie a un viaggio attraverso il lato più oscuro di un Paese tormentato dal suo passato, Pepica, la figlia di José, ormai ottantenne, è riuscita a recuperarne i resti per regalargli finalmente la pace. Una battaglia personale, quella di Pepica, contro l’oblio della sua famiglia, in cui un ruolo determinante fu giocato da Leoncio Badía, un giovane repubblicano condannato a lavorare come becchino nel cimitero del suo paese.
“Come se non fossimo stati” di Giulia Ciarapica, Luca Scornaienchi e Michela Di Cecio (Round Robin)
“Abbiamo sempre creduto che il Male esistesse fuori da noi. Ci sbagliavamo”.
A Casette d’Ete, piccolo paesino del marchigiano, nel maggio 1929, il Male arriva sotto una forma incompiuta, bizzarra, che nessuno nota fin quando non si presenta alla porta di casa. Nemmeno Antonio lo conosceva, né sapeva che cosa ne sarebbe stato di quel principio d’estate che aveva portato nella sua vita Leila, la “diversa”, la presunta assassina. Quella ragazza dalla pelle diafana e dai lunghi capelli scuri viene osservata con circospezione da tutti gli abitanti del paese, poiché su di lei grava una feroce accusa: aver ucciso il proprio bambino appena nato. Quando Antonio si avvicinerà a lei, rapito dal fascino efebico della giovane e dal mistero di cui si fa portatrice, ogni cosa cambierà per sempre, e finalmente anche il Male si rivelerà in tutta la sua oscura potenza.
“Come se non fossimo stati”, l’esordio nel fumetto della giornalista, scrittrice e blogger Giulia Ciarapica che sceglie ancora una volta il suo paese per le sue narrazioni, trascinando il lettore in un microcosmo fatto di incanto e terrore, là dove le cose, i figli e le madri diventano un tutt’uno con la forza superiore della natura e della superstizione.
“Così siamo diventati fratelli” di Sami Modiano con Marco Caviglia (Mondadori)
Questo è un suggerimento rivolto ai più piccoli (dagli 11 anni in su) ed è la storia di uno degli ultimi testimoni della deportazione nazista raccontata grazie all’aiuto di Marco Caviglia, che con la fondazione Museo della Shoah di Roma si occupa proprio dei programmi formativi rivolti ai ragazzi sui temi della Shoah. Sami Modiano, da anni porta nelle scuole medie e superiori di tutta Italia la sua testimonianza ed è più volte stato protagonista dei Viaggi della Memoria, grazie ai quali ha accompagnato numerosi gruppi di studenti nei luoghi dell’Olocausto. In questo libro, illustrato da Eleonora De Pieri, Sami racconta l’incontro con Piero Terracina quando si incontrano per la prima volta nel campo nazista di Birkenau, nel 1944. Sono due ragazzini: uno proviene dalla lontana Rodi, l’altro da Roma, eppure hanno qualcosa in comune: sono ebrei e hanno entrambi vissuto l’orrore della deportazione e della perdita di tutte le persone care; non possono più contare su niente, se non sulla loro amicizia. Dopo la Liberazione, le loro strade si dividono per oltre cinquant’anni, prima di ritrovarsi. Da questo secondo incontro, Sami capisce da Piero qual è l’unica via per sopportare il passato: testimoniare, raccontare, tenere viva la memoria perché certi orrori non si ripetano più. Da questo secondo incontro, nulla è cambiato tra di loro, se non che hanno iniziato a chiamarsi fratelli.
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