LAVORO, ambiente, legalità: sono le parole chiave negli auguri di padre Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovani Rotondo, per
LAVORO, ambiente, legalità: sono le parole chiave negli auguri di padre Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovani Rotondo, per il Natale 2024 e il Nuovo anno 2025. Il presule sipontino torna ancora una volta sui «temi che continuano a dimostrarsi deboli nel nostro Territorio». Temi che ricorrono spesso nei suoi interventi che rispecchiano la vita reale di una comunità notoriamente in evidente affanno, alle prese con un difficile processo di ripresa morale, economica e culturale.
«IL LAVORO di cui si sente il bisogno come del cibo e dell’acqua – evidenzia Moscone – purtroppo continua a sopravvivere lo sfruttamento e cresce il “lavoro povero” che pretende di vantare la patente della legalità». Sono anni ormai che il lavoro latita e provoca una continua e intensa emigrazione. Purtroppo mancano i dati che connotano di Manfredonia la situazione occupazionale come di altre settori vitali della vita quotidiana. Un grave vulnus che non aiuta a valutare le situazioni e ad adottare gli opportuni interventi. I numeri tratteggiano chiaramente le situazioni così come vanno verificandosi. Senza il supporto dei numeri è come navigare alla ceca.
PER AVERE un orientamento della situazione occupati/non occupati a Manfredonia, occorre rifarsi al Rapporto 2024 dello Svimez (l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), secondo il quale nelle regioni meridionali si calcolano tre milioni di lavoratori sottoutilizzati o inutilizzati, e si concentra il 60 per cento dei lavoratori poveri; la quota di famiglie che vive in situazione di povertà assoluta è passata dall’8,5% nel 2021 al 9,5% nel 2023. Con l’aggravante nel 2024 nelle regioni meridionali i salari reali si sono ridotti del 5,7%. Su tutto grava la “variabile demografica”: la perdita di abitanti nelle regioni del sud raggiungerà l’82%. Per tanti aspetti – evidenzia Svimez – l’emergenza che si para è l’emigrazione e non la immigrazione.
IN QUESTO scenario niente affatto edificante ma alquanto preoccupante, ruolo fondamentale è quello della salvaguardia dell’ambiente. «Dobbiamo sensibilizzarci – esorta il Presule – per la crisi ecologica che cresce ogni giorno sempre più, intraprendendo azioni concrete contro la pigrizia e l’incuria di molti».
MA È sulla legalità che l’arcivescovo Moscone insiste. «Reclamata sempre più a viva voce, esercita la sua forza positiva capace di sconfiggere il commercio della droga e il facile uso di armi, che condizionano le relazioni, impongono poteri malavitosi e diffondono paura ed omertà, descrivendo una terribile geografia di mafie che lottano tra loro per spartirsi il nostro incantevole Gargano».
TEMA, quello della legalità, che vive a Manfredonia il momento peggiore di questi ultimi anni nei quali a distinguersi per attività delle quali si sta occupando alacremente la Magistratura, oltre che i sistemi mafiosi (Omnia nostra, Giù le mani), è la politica, fulcro di ogni iniziativa cittadina. I capitoli aperti sono tanti e non lasciano presagire nulla di buono.
NON MANCA padre Franco di fare un accenno alle guerre in atto e invitare «a pregare perché la guerra sia sconfitta e vinca la Pace in ogni spazio del nostro pianeta. Proviamo a sognare – è l’augurio – un Territorio e una Chiesa che generano vita, speranza, futuro, e mettiamo tutto il nostro impegno perché questo sogno diventi realtà».
Michele Apollonio
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