Olio tedesco spacciato per italiano nelle mense di esercito e polizia, sotto inchiesta l’azienda “Ladisa”

Una presunta frode nell’esecuzione di contratti di fornitura per le mense lombarde della Polizia e dell’Esercito è al centro di un’inchiesta condo

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Una presunta frode nell’esecuzione di contratti di fornitura per le mense lombarde della Polizia e dell’Esercito è al centro di un’inchiesta condotta dalla Procura di Milano. L’indagine coinvolge l’azienda barese Ladisa e riguarda la possibile distribuzione di olio tedesco, venduto come prodotto italiano.

L’indagine e i sospetti sull’olio

Secondo le ipotesi investigative, l’olio distribuito nelle mense, presentato come “extravergine ed estratto a freddo” e conforme al capitolato d’appalto, sarebbe stato in realtà un prodotto di origine tedesca. Le bottiglie provenienti dalla tedesca Penny sarebbero state etichettate con il marchio italiano Sapio, appartenente alla “Compagnia olearia italiana”.La vicenda ha portato, alcune settimane fa, a una serie di perquisizioni presso diverse sedi, tra cui quelle di Ladisa e della “Compagnia olearia italiana”. Quest’ultima è finita sotto esame con l’accusa di aver fornito le false etichette utilizzate per commercializzare l’olio tedesco come italiano.

I protagonisti dell’inchiesta

Tra le persone coinvolte spiccano i nomi di Alessandro Agrò, direttore delle vendite e amministratore di fatto della “Compagnia olearia italiana”; Angelo Angelastri, presidente del consiglio di amministrazione della stessa azienda; Antonio Buccoliero, presidente del consiglio di amministrazione di Ladisa srl; Leonardo De Giosa, responsabile dell’attuazione del contratto per il servizio mensa per conto di Ladisa; Corrado Imparato, capoarea per la Lombardia di Ladisa srl; Sebastiano Ladisa, amministratore di fatto e socio dell’azienda Ladisa; Emanuele Mastropasqua, consigliere delegato di Ladisa.

Le accuse, al momento, riguardano presunti reati di frode nell’esecuzione delle pubbliche forniture e altri illeciti commessi in concorso con persone non ancora identificate.

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