Ritrovano una montagna di rifiuti nel loro terreno, al danno la beffa: la sindaca ordina la bonifica a spese dei proprietari

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Rifiuti abbandonati in campagna: cosa fare - Economia e politica -  AgroNotizie

 

Oltre al danno, la beffa: la famiglia Nardella, proprietaria di un terreno a Borgo Cervaro in cui sono state abbandonate illegalmente decine di eco balle, dovrà provvedere a sue spese alla pulizia e alla bonifica mediante ditta specializzata iscritta all’Albo dei gestori ambientali.

Lo prevede un’ordinanza firmata ieri dalla sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, sulla scorta dell’istruttoria curata dal dirigente del Servizio Ambiente Saverio Pio Longo.

Il procedimento amministrativo si sblocca dopo uno stallo di oltre 390 giorni denunciato dal consigliere di opposizione Antonio De Sabato al fianco dei proprietari del terreno, ma l’esito infausto, oltre a deludere le aspettative, contrasta con le linee guida recentemente presentate dall’Ufficio legislativo di CIA Agricoltori Italiani Puglia (il Codice Fragassi).

Il procedimento finalizzato all’emanazione dell’ordinanza è partito ad agosto del 2023, dopo il sopralluogo della Polizia Locale del 10 luglio che aveva riscontrato la presenza di un cumulo di rifiuti stoccati in una trentina di ecoballe, “principalmente costituite da materiale plastico”,che ricoprivano un’area di circa 100 metri quadrati.

Le osservazioni prodotte dai proprietari del terreno e dal loro legale a settembre del 2023 e a novembre di quest’anno non sono state accolte dal dirigente del Servizio Ambiente che il 17 dicembre ha stilato la relazione istruttoria.

L’unico riferimento normativo richiamato è l’articolo 192 del Testo Unico Ambientale. La violazione del divieto di abbandono e deposito incontrollato dei rifiuti viene, così, imputata ai proprietari del terreno. Decorso il termine di dieci giorni dalla notifica dell’ordinanza, l’Amministrazione comunale procederà in danno, rivalendosi poi sui proprietari che rischiano anche una denuncia all’Autorità Giudiziaria in caso di inottemperanza.

I destinatari possono presentare memorie, controdeduzioni e anche ricorso al Tar Puglia.

Noi ci aspettavamo una determina, in realtà è arrivata un’ordinanza, che significa quasi un atto punitivo nei confronti della famiglia Nardella”, osserva il consigliere civico di opposizione Antonio De Sabato, che aveva riacceso i riflettori su un caso già denunciato due anni fa anche dalla nostra testata. Parla di “disordine amministrativo” e “stato confusionale”, esprimendo più di una perplessità. “C’è una carenza sulla motivazione, perché l’unico atto su cui fonda l’ordinanza è il verbale della polizia municipale che si limita semplicemente ad accertare l’esistenza sul fondo dei rifiuti illecitamente abbandonati. Non si allegano foto, né testimonianze dei vicini e invece si allegano le foto di Google Maps. È surreale, ma anche allarmante”.

Dal consigliere di opposizione si apprende che era stato chiesto l’esercizio del potere sostitutivo in capo al segretario generale per chiudere il procedimento amministrativo, istanza presentata il 9 dicembre dal sig. Nicola Nardella.

“Le annotazioni sono carenti – prosegue De Sabato -. Si dice addirittura che questo terreno non sia stato mai recintato. Forse qualcuno qui ha scambiato la provincia di Foggia per il Salento, con i bellissimi muretti a secco che delimitano i campi, ma qui sono pochissimi i terreni recintati. Questo non significa che il terreno sia in uno stato di abbandono o degrado per colpa giuridica dei proprietari”.

In assenza di colpa da parte dei proprietari, spetta al Comune provvedere alla rimozione dei rifiuti sversati illegalmente, come recentemente chiarito anche dall’ufficio legislativo Cia Puglia.

La Regione Puglia, peraltro, è pronta ad istituire un fondo da 1 milione di euro per lo smaltimento dei rifiuti sversati illecitamente e la bonifica dei terreni.

Difficile non sentirsi “fessi”, come aveva detto il signor Nicola, dopo aver denunciato e seguito tutto l’iter previsto dalla legge, tenendosi i rifiuti e i topi nel terreno per anni in attesa di un verdetto. “Siamo stanchi di un’interpretazione della legge che sia sempre contraria all’interesse generale, legato alla tutela dell’ambiente e della salute. Non sarete soli in questa battaglia di civiltà”, promette De Sabato alla famiglia e a tutti gli agricoltori vittime di sversamenti illegali.

 

 

 

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