A Vasco Rossi non piace il codice della strada in vigore dal 14 dicembre. E attraverso i canali social il cantante rock si rivolge ai giovani mett
A Vasco Rossi non piace il codice della strada in vigore dal 14 dicembre. E attraverso i canali social il cantante rock si rivolge ai giovani mettendoli in guardia, con il suo solito modo ironico, dalle nuove regole. “Ragazzi – è l’esordio – il ministro Matteo Salvini, in questo 14 dicembre, ha fatto in modo per il vostro bene che se avete fumato una canna anche una settimana prima e venite fermati potete essere arrestati immediatamente e vi viene ritirata la patente per tre anni. Questo il ministro Salvini ha deciso di fare per il vostro bene, per voi naturalmente”.“Vasco Rossi, con la sua ironia, ha centrato pienamente il punto – commenta il segretario di +Europa, Riccardo Magi. -. Quando Matteo Salvini si applica, e gli basta davvero poco, è capace di combinare disastri. E il Codice della Strada da lui creato ne è la conferma. Il ministro dei Trasporti ha dichiarato di voler rendere le strade “più sicure”. E per farlo, colpo di genio, ha reso impossibili le città a 30km/h, ha azzoppato la mobilità sostenibile, ha ridotto i controlli e ha cancellato il principio di alterazione psicofisica alla guida, trattando chi si cura con i cannabinoidi e chi si fuma una canna a casa, 3 giorni prima di mettersi al volante, al pari di El Chapo e Pablo Escobar. Questa è persecuzione, non prevenzione. Abbiamo chiesto più volte a Matteo Salvini di fermarsi, ma è stato come parlare con Fleximan. Ci penseranno i tribunali, ancora una volta, a spazzare via quella che non è sicurezza ma solo e soltanto follia oscurantista. E a quel punto sarà il ministro dei Trasporti a doverne trarre le conseguenze”, conclude Magi.
“La macchina è un mezzo per portarti a casa, per portarti al ristorante, ma non certamente un mezzo per distruggere la propria esistenza. E questo, al 99%, dipende solo da chi guida”. Con queste parole, Al Bano Carrisi, raggiunto dall’AGI, commenta l’introduzione del nuovo Codice della strada, sottolineando l’importanza di sensibilizzare i giovani alla responsabilità alla guida.
Al Bano ha specificato di non essere in contrasto con Vasco Rossi, il quale ha definito troppo restrittive le norme che prevedono il ritiro della patente per chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, anche giorni dopo il consumo. “Ognuno ha il diritto di pensarla come vuole, grazie a Dio viviamo in un Paese democratico. Ma chi decide di infrangere le regole deve essere pronto a pagarne le conseguenze”.
Pur riconoscendo la necessità di monitorare l’efficacia delle nuove norme, Al Bano si è detto favorevole al loro principio: “Chi ha stabilito queste regole lo ha fatto per la salute del sociale. Se ci sono errori, è giusto che vengano corretti. Vediamo che effetto farà questa severità per le strade e per la salute dei giovani”. Alla domanda se misure come il ritiro della patente possano davvero prevenire incidenti, ha risposto con cautela: “La rigidità non sempre paga, però speriamo bene. Si spera che queste restrizioni aiutino a cambiare mentalità e a evitare tanti incidenti”.
Al Bano ha posto l’accento sull’importanza di sensibilizzare le nuove generazioni: “La maggior parte delle persone che muoiono negli incidenti stradali sono giovani. Vogliamo sensibilizzarli a capire che la macchina è un mezzo di trasporto sulla terra, non una bomba. Le regole non sono punitive, ma preventive”. In conclusione, ha ribadito il suo pensiero sulla guida responsabile: “La macchina è un mezzo per vivere, non per morire. E tutto dipende da chi guida”
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