La legge con cui il 2 ottobre 2024 il Consiglio regionale ha prorogato di un altro anno le graduatorie dei concorsi in scadenza non è stata impugn
La legge con cui il 2 ottobre 2024 il Consiglio regionale ha prorogato di un altro anno le graduatorie dei concorsi in scadenza non è stata impugnata da Palazzo Chigi. Era il test per capire se, anche in virtù di quanto fatto in passato da altre parti d’Italia, la Puglia potesse provvedere in autonomia sul punto. E ora i circa 2mila idonei sperano di poter essere chiamati attraverso lo scorrimento. La legge 27 è stata esaminata nel Consiglio dei ministri del 29 novembre che ha deciso per la non impugnativa.
«È evidente – dice il consigliere Francesco Paolicelli (Pd), promotore dell’iniziativa – che abbiamo avuto ragione sin da subito: le Regioni possono legiferare in merito. Sul punto anticipo che stiamo lavorando ad un emendamento, da presentare già martedì in seduta di bilancio, per estendere l’efficacia della proroga anche alle graduatorie in scadenza nel 2025».La norma di ottobre parla di proroga di tutte le graduatorie «la cui scadenza è prevista nel corso dell’anno 2024», ma si applica solo a quelle scadute dopo il 17 ottobre 2024 (data di pubblicazione della legge nel bollettino ufficiale) e fino a fine anno. Questa è l’interpretazione data anche dagli uffici del Personale, e non può che essere così: le graduatorie spirate prima dell’entrata in vigore non possono essere riportate in vita. Discorso diverso se nella manovra di bilancio verrà prevista la proroga di un anno quelle che scadranno nel corso del 2025 (riguardano la categoria C del maxiconcorso Formez): in questo caso non ci sarà alcuna difficoltà applicativa.
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