Influenza, ecco quando è previsto il picco dei contagi

Si prevede un aumento dei casi di influenza "nelle prossime settimane, con una diffusione piuttosto uniforme e con la possibilità di un raddoppio

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Una donna con l'influenza - ()

Si prevede un aumento dei casi di influenza “nelle prossime settimane, con una diffusione piuttosto uniforme e con la possibilità di un raddoppio dei casi settimanali entro la fine di dicembre. Il picco è previsto tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025, seguendo un andamento simile a quello registrato lo scorso anno”. Sono le previsioni elaborate dall’Istituto per l’Interscambio Scientifico (Isi Foundation) su incarico dell’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control).

“Il carico influenzale quest’anno dovrebbe mantenersi sui livelli della stagione 2023/2024 in Italia, mentre in Europa ci si aspetta una diffusione più elevata dei casi simil-influenzali rispetto alla stagione precedente. A confermarlo anche i primi dati ufficiali pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità”, prosegue Isi Foundation.

Per quanto riguarda il territorio italiano le previsioni appaiono coerenti con i primi dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità. “I dati mostrano una diffusione attuale piuttosto limitata dei virus influenzali e più in generale delle sindromi simil-influenzali nel nostro Paese. Si prevede un aumento dei contagi nelle prossime settimane – avvertono gli esperti – con una diffusione piuttosto uniforme e con la possibilità di un raddoppio dei casi settimanali entro la fine di dicembre. Il picco è previsto tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025, seguendo un andamento simile a quello registrato lo scorso anno. Va sottolineato che queste sono proiezioni condizionate da alcune variabili chiave, come l’efficacia del vaccino antinfluenzale, la trasmissibilità e la severità del sottotipo influenzale predominante, fattori che contribuiscono a generare un quadro incerto, soprattutto rispetto a come l’andamento dei casi si tradurrà in pressione sul nostro sistema ospedaliero”.

“La valutazione e l’impatto delle malattie respiratorie che come Isi Foundation abbiamo elaborato per conto di Ecdc – spiegano i ricercatori Nicolò Gozzi e Daniela Paolotti – evidenziano come ad oggi non vi siano segnali chiari che inducano a pensare ad una escalation di contagi prima di Natale. In particolare in Italia il picco dell’influenza si prevede possa verificarsi tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025. Sono indicazioni che contengono un certo livello di imprevidibilità, legato soprattutto alle evoluzioni dell’influenza e alla sua trasmissibilità”.

“Come Isi valutiamo l’andamento stagionale delle infezioni respiratorie, su incarico dell’European Centre for Disease Prevention and Control, attraverso la piattaforma RespiCompass dedicata alla condivisione dei risultati di modellizzazione di scenari per i patogeni respiratori. Attraverso di essa sviluppiamo e applichiamo analisi multi-modello grazie ad collaborazione internazionale. Inoltre ci occupiamo di fare previsioni a breve termine in Italia attraverso Influcast, il primo hub italiano di previsioni epidemiologiche che aggrega stime prodotte da diversi team di ricerca sul futuro andamento delle sindromi simil-influenzali a livello nazionale e regionale. Strumenti e competenze che mettiamo a disposizione per contribuire ad una migliore azione di sorveglianza della salute pubblica”, concludono Gozzi e Paolotti.

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