Da Nord a Sud, il culto di San Nicola è diffuso in molte parti del mondo, Italia compresa, dove la città di Bari lo venera da secoli come proprio
Da Nord a Sud, il culto di San Nicola è diffuso in molte parti del mondo, Italia compresa, dove la città di Bari lo venera da secoli come proprio patrono. Ma quali sono le origini di questa tradizione? E come raccontarla ai bambini?
Quando si festeggia?
San Nicola si festeggia il 6 dicembre.
A Bari, la devozione a San Nicola si articola in due momenti solenni dell’anno. Il 6 dicembre, data tradizionale della sua festa liturgica, e dal 7 al 9 maggio, in commemorazione di un evento straordinario della storia cittadina: il trasferimento delle sue reliquie da Myra, in Turchia, alla basilica barese. Durante questi giorni, la città rivive un’antica e suggestiva tradizione: un maestoso corteo storico ripercorre le tappe dell’epica traslazione avvenuta nel 1087. Il momento più emozionante è la processione marinara, dove la statua del santo viene condotta su una barca, ripercorrendo simbolicamente il viaggio dei marinai che portarono le sue spoglie a Bari. Una volta sbarcata, la statua viene lasciata in piazza, permettendo ai fedeli di rendere omaggio pubblico al loro protettore.a.
Dove si festeggia San Nicola?
San Nicola è festeggiato in numerosi paesi, con tradizioni diverse.
In Italia, Bari è il centro principale delle celebrazioni, dove si tengono imponenti processioni e riti religiosi.
In Russia e Ucraina, è molto venerato come santo patrono, con celebrazioni diffuse in molte chiese ortodosse.
In Germania, Paesi Bassi e alcune regioni dell’Europa dell’Est, il 6 dicembre è un giorno speciale in cui i bambini ricevono doni.
In Belgio e Lussemburgo, i bambini preparano le scarpe la sera del 5 dicembre sperando che San Nicola lasci loro dei regali.
Anche in Spagna e alcuni paesi latino-americani esistono celebrazioni in suo onore.
Quali sono le tradizioni di San Nicola?
San Nicola si festeggia sia in Italia che nel resto del mondo, con tradizioni diverse.
San Nicola in Puglia
Come abbiamo detto, la festa di San Nicola più famosa d’Italia è ovviamente quella di Bari, dove il Santo è venerato come patrono e le sue reliquie riposano nella basilica a lui dedicata.
Nel capoluogo pugliese già nella notte tra il 5 e il 6 dicembre iniziano le prime celebrazioni e le prime messe. Poi nel pomeriggio del 6 una lunga processione porta la statua del Santo attraverso la città.
Musiche, danze e spettacoli si protraggono fino a sera e anche la “pancia” viene appagata con cioccolate calde e dolci tipici come le “cartellate” immerse nel vin cotto.
San Nicola nel Nord Italia
Ma anche a Nord San Nicola viene celebrato in grande stile: a Lecco i bimbi si svegliano con una bella mela rossa sul cuscino, a ricordare il miracolo dei tre pomi d’ori, mentre a Trieste e in Val Gardena San Nicola (o San Nicolò) porta i regali ai bambini buoni.
San Nicola all’estero
Nel Nord Europa è San Nicola a portare i doni (infatti il nostro Babbo Natale altro non è che una rivisitazione di “marketing” del buon Santo di Myra!). Lo fa in Austria, Olanda, Russia (dove però si festeggia il 19 dicembre) e Germania.
In Olanda San Nicola è addirittura il patrono della capitale, Amsterdam, dove per invocare l’arrivo di Sinter Klaas (poi Santa Klaus) bisogna mettersi a cantare tenendo in mano la scarpa dove poi verranno mesi regali e dolcetti.
Anche in Svizzera centrale si celebra San Nicola e la tradizione è condivisa con quelle degli altri Paesi “teutonici” (Germania e Austria): San Nicola, o Santa Klaus o Sunner Klaus si aggira di notte vestito di rosso con un grande sacco pieno di regali. Talvolta ad affiancare il mito di Nicola c’è anche Krampus, una specie di demonietto che punisce i bambini cattivi.
Quali sono le origini di San Nicola?
Nicola visse tra il III e il IV secolo d.C.
Nato a Pàtara di Licia, un distretto romano dell’odierna Turchia, non si sa molto della sua infanzia. Trasferitosi a Myra, venne ordinato sacerdote e successivamente eletto vescovo in seguito alla morte del vescovo metropolita.
Sotto Diocleziano subì le persecuzioni condotte contro i cristiani, ma l’editto di Milano di Costantino gli restituì la libertà di professare il proprio Credo.
La tradizione lo vuole essere uno dei più tenaci nemici dell’eresia, in particolare dell’Arianesimo, che non concorda con il Cattolicesimo sulla “parità di divinità” tra Padre e Figlio nella Trinità.
La vita di Nicola finì il 6 dicembre del 343 (ma non è sicuro), giorno che in seguito venne adottato per le celebrazioni del santo.
Come raccontare la storia di San Nicola ai bambini?
Come spesso accade, l’agiografia della vita del Santo intreccia storicità e mito.
All’imponente caratura spirituale e politica (ottenne dall’Imperatore un abbassamento delle tasse in seguito alla carestia) si associano infatti episodi meno provati ma che hanno alimentato una tradizione secolare adottata sia dai cattolici che dagli ortodossi.
San Nicola è passato alla storia come un uomo d’immensa bontà, sempre pronto ad aiutare i poveri e sfortunati. Ecco due storie su san Nicola da raccontare ai bambini.
Le tre sorelle
Queste ragazze erano figlie di un nobile decaduto che in seguito ad eventi sfortunati si ritrovò nella più totale indigenza.
San Nicola, per evitare che le tre sorelle finissero sulla strada a prostituirsi, prese una forte somma di denaro, la avvolse in tre fagotti e per tre notte consecutive gettò ciascun fagotto nella casa della famiglia disgraziata.
In questo modo tutte e tre le figle ebbero la dote per potersi sposare.
Il dono delle tre mele
Si racconta poi che in un’occasione analoga, Nicola donò tre mele ad altrettanti bimbi così poveri da non avere di che mangiare. Il mattino dopo quei tre pomi si erano tramutate in preziose mele d’oro.
Simili episodi alimentarono la tradizione che dipinge il Santo come amico dei povero e dei bambini, cui spesso e volentieri porta doni.
Leggi anche:
Santa Lucia: bambini, conoscete la leggenda?
Perché San Nicola è patrono di Bari?
San Nicola divenne patrono di Bari nel 1087, quando alcuni marinai baresi trafugarono le sue reliquie da Myra, in Turchia, per sottrarle all’invasione musulmana. Si trattò di un evento straordinario, considerato un vero e proprio miracolo, che segnò l’inizio di un profondo legame tra la città e il santo.
I baresi costruirono una magnifica basilica per accogliere le sue spoglie, e Bari divenne così il centro mondiale del culto di San Nicola.
Perché San Nicola viene chiamato Babbo Natale?
San Nicola è considerato l’antenato storico di Babbo Natale per la sua leggendaria generosità. Come sappiamo il vescovo di Myra nel IV secolo era noto per donare segretamente regali ai poveri e ai bambini bisognosi. Una tradizione di beneficenza che si è evoluta nel corso dei secoli, influenzando la figura di Santa Claus. Gli immigrati europei hanno portato questa tradizione in America, dove la figura si è progressivamente trasformata nell’attuale Babbo Natale, con abiti rossi e la slitta trainata dalle renne.
COMMENTI