In occasione della festa di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco, è curioso riscoprire una pagina importante della storia della nostra cit
In occasione della festa di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco, è curioso riscoprire una pagina importante della storia della nostra città: la nascita del primo distaccamento dei pompieri a Manfredonia. Questa storia, intrecciata a eventi bellici e sacrifici, ci riporta agli anni della Seconda Guerra Mondiale, quando il dovere di proteggere il territorio divenne una priorità strategica.
Era il 1940 quando la legge n. 690 rese obbligatoria l’istituzione di servizi antincendio nei porti più rilevanti. Manfredonia giocava un ruolo fondamentale per il trasporto di bauxite e viveri destinati alle truppe italiane, nonché per l’arrivo di carbone fossile e altri materiali essenziali. L’importanza strategica della città spinse le autorità a progettare un distaccamento dei Vigili del Fuoco, anche se le difficoltà nel reperire spazi idonei ritardarono l’apertura.
Solo nel 1942, dopo lunghe ricerche, vennero individuati i primi locali adatti: quattro vani situati in via Tito Serra ai numeri 21 e 23, che furono adattati a sala mensa, cucina, servizi e dormitorio. Accanto a questi, un secondo spazio in via Principe Umberto n. 229 (oggi via Antiche Mura) fu destinato al deposito di attrezzature e mezzi, tra cui un camioncino FIAT 1100 ARL, un estintore carrellato e una barca attrezzata con motopompa e lance idriche, un vero gioiello dell’epoca.
Il distaccamento, affidato al caposquadra Vincenzo Maizzi, entrò in funzione in un periodo estremamente difficile. Tra le prime operazioni vi fu lo spegnimento del devastante incendio del piroscafo Hermada nel settembre del 1943, che infuriò per sette giorni nel porto, mettendo a dura prova la squadra. Nonostante mezzi e risorse limitate, i Vigili del Fuoco si distinsero per la loro dedizione.
Purtroppo, con la fine della guerra, le difficoltà economiche e logistiche portarono alla chiusura del distaccamento nel 1946. Per decenni Manfredonia rimase senza un presidio fisso, con interventi spesso tardivi da Foggia. La ripresa avvenne solo negli anni ’80, quando tragici eventi, come l’incendio al petrolchimico ANIC, resero evidente la necessità di un ritorno stabile dei Vigili del Fuoco in città.
Oggi, tra via Tito Serra e via Antiche Mura, possiamo solo immaginare le voci, i suoni e l’operosità di quegli anni, ma il legame tra Manfredonia e i suoi Vigili del Fuoco resta forte e vivo.
Un ringraziamento speciale va a Michele Guerra, titolare e ideatore a Manfredonia del Museo storico dei pompieri e della Croce rossa italiana, il più grande d’Europa, che qualche tempo fa ha condiviso con me questo pezzo di storia della nostra città. In questa giornata, ricordiamo non solo Santa Barbara, ma anche il coraggio di quegli uomini che, in momenti difficili, danno tutto per la sicurezza della nostra comunità. A volte anche la vita.
Maria Teresa Valente
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