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UN ANNO di attività intensa, preziosa, illuminante a servizio delle persone in stato di bisogno, ai senza tetto, ai migranti, gli ultimi insomma: ecco l’Ambulatorio sociale polispecialistico della Caritas diocesana di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, operante all’interno della Casa della Carità, un complesso avviato nel 2011 di straordinario respiro umano e sociale finanziato dalla Caritas italiana grazie ai fondi CEI dell’8×1000.
UN PRESIDIO provvidenziale, un esempio operativo della solidarietà esplicata nei mille rivoli che conducono a chi è in difficoltà attraverso la vasta gamma di servizi assicurati, tra cui una mensa serale, un centro di distribuzione vestiti, un punto doccia, quaranta posti letto pronti per accogliere migranti di passaggio, vari uffici di assistenza, un frequentatissimo Centro di ascolto. E da un anno il Poliambulatorio sito al piano terra della Casa della Carità, nella palazzina denominata “Casa Buon Samaritano”. Una struttura, intitolata all’arcivescovo mons. Michele Castoro, rivelatasi essenziale in un contesto sociale nel quale le fragilità sono purtroppo diffuse.
AFFIDATO alla direzione del dottor Roberto Murgo, l’ambulatorio è andato crescendo vertiginosamente sospinto dalle molteplici richieste di una utenza che altrimenti non avrebbe potuto avere non solo la necessaria assistenza sanitaria, ma neanche un accurato orientamento socio-sanitario. Un anno di intenso lavoro presentato nel corso di un incontro tenuto nell’auditorium mons. Valentino Vailati alla presenza di un folto interessato uditorio (tra i presenti il deputato Giandiego Gatta e l’assessora al Welfare Maria Teresa Valente), introdotto da don Mauro Santoro, vicario generale dell’Arcidiocesi Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo che ha portato il pensiero dell’arcivescovo Franco Moscone impegnato a Roma.
«OBIETTIVO dell’Ambulatorio – ha spiegato don Luciano Vergura, direttore della Caritas diocesana – è quello di offrire gratuitamente, orientamento sanitari e assistenza sanitaria laddove si manifesti la necessità, ai migranti, alle persone in stato di bisogno senza discriminazione alcuna». Obiettivo pienamente raggiunto e superato. «È stato un crescendo di richiesta di assistenza – ha rilevato il direttore Murgo – che è stato possibile soddisfare grazie all’opera, del tutto gratuita, offerta da un nutrito gruppo di medici e specialisti che sistematicamente hanno presenziato in Ambulatorio arricchito della necessaria strumentazione». Una équipe di sedici medici coadiuvati da un gruppo di infermieri, di grande esperienza clinica, che hanno assicurato prestazioni cardiologiche, chirurgiche, dermatologiche, dietologica, ematologica, endocrinologica, gastroentologica, ginecologica, nefrologica, ostetricia Pap test, oculistica, odontoiatrica, pediatrica, senologica, medicina generale. «Complessivamente sono stati 227 gli accessi per medico» ha quantificato il direttore Murgo che ha annunciato l’adesione all’ambulatorio di altri specialisti.
«L’AMBULATORIO sociale polispecialistico – ha rimarcato Angela Cosenza, responsabile Ufficio progettazione Caritas diocesana – è un prezioso coronamento della missione affidata alla Casa della Carità che opera in regime di reciproca collaborazione con le autorità locali, finalizzata a favorire l’integrazione dei pazienti nel sistema sanitario attraverso il servizio di orientamento ed il lavoro di rete con le istituzioni e le altre associazioni presenti sul territorio».
Michele Apollonio
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