«Il titolo della caramella è Frik perché ci rivolgiamo a un’idea culturale importante: molte volte, facilmente si bollano alcune situazioni, si et
«Il titolo della caramella è Frik perché ci rivolgiamo a un’idea culturale importante: molte volte, facilmente si bollano alcune situazioni, si etichettano solo perché non le conosciamo» come succede «con gli stranieri e i migranti che diventano il bersaglio di alcuni pregiudizi. Come ha fatto il ministro Valditara (Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, ndr) che li ha accusati di essere una delle cause fondamentali delle violenze sulle donne. E invece è esattamente il contrario perché nel 70% dei casi chi utilizza violenza sulle donne proviene dall’area familiare». Lo ha detto don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas di Puglia, stasera a Cerignola (Foggia) a margine della inaugurazione della fabbrica di caramelle realizzata con i fondi dell’8 per mille. Il riferimento è alle parole che il ministro ha pronunciato ieri in occasione della presentazione della fondazione dedicata a Giulia Cecchittin quando ha dichiarato che «il patriarcato non c’è più, le violenze sessuali aumentano a causa dell’immigrazione».
Le caramelle si chiamano Frik e ricordano il termine freak in voga negli anni Settanta per indicare «le persone escluse, che provenivano da un’esperienza di disagio, che vivevano una caratteristica che molte volte veniva sottolineata per metterle in ridicolo – spiega don Pasquale -. Noi abbiamo recuperato questo concetto perché ci rivolgiamo a tutte quelle persone che invece devono essere conosciute perché se le conosciamo, non le giudichiamo». «Con le nostre caramelle – ha sottolineato- vogliamo abbattere un pregiudizio».
«Il mondo della politica dovrebbe compattarsi, darsi delle priorità e stare su quelle priorità, fare in modo che tutte le energie possibili e immaginabili, possano essere direzionate verso la soluzione di un problema come quello della povertà». Lo ha detto don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana a Cerignola (Foggia) a margine della inaugurazione della fabbrica di caramelle realizzata nella sede del centro educativo Diorama, gestito dalla cooperativa sociale Charlie fa surf, braccio operativo della Caritas diocesana di Cerignola-Ascoli Satriano, e che sarà co-gestore del progetto realizzato con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica.
I destinatari del progetto sono ragazzi segnalati dall’ufficio servizi sociali minori di Bari che intraprenderanno percorsi di reinserimento sociale. «Oggi le istituzioni sono molto divise, non riescono a lavorare insieme – ha aggiunto don Marco Pagniello – mi permetto di dire questo perché credo che questa sia la grande fatica del nostro Paese, al di là dei diversi partiti: non c’è una visione chiara di ciò che si deve fare per per il Paese». Per il direttore della Caritas, l’Italia è «un Paese che conosce diverse difficoltà perché c’è una povertà multidimensionale: una povertà abitativa, lavorativa, c’è una povertà che tocca non solo il Sud del Paese così come abbiamo sempre pensato, ma che comincia a toccare il Nord dell’Italia, una povertà che diventa anche relazionale per tanti anziani e per tanti giovani, una povertà che conosce sempre più volti diversi. Una una povertà che comincia a cronicizzarsi».
«Oggi sembra una condanna vivere e nascere in un quartiere con una famiglia in difficoltà e questa è la più grande ingiustizia», ha concluso.
COMMENTI