Dopo la tragedia di Alessano in cui un ragazzo di 26 anni ha perso la vita dopo aver inalato la cosiddetta "droga esilarante" fioccano le domande
Dopo la tragedia di Alessano in cui un ragazzo di 26 anni ha perso la vita dopo aver inalato la cosiddetta “droga esilarante” fioccano le domande su questo tipo di gas potenzialmente letale. A sanare i dubbi ci pensa la scienza: ecco come agisce questo tipo di droga.
“Da alcuni anni esiste una certa preoccupazione su tutto il territorio europeo perché l’uso di protossido di azoto”, la cosiddetta ‘droga della risata’, “a scopo ricreativo è in aumento, con episodi che richiedono anche interventi medici. Il tutto, però, fa parte di un problema più ampio: una sorta di sdoganamento dell’uso di sostanze come additivi per qualunque evento di vita. Ogni sostanza in grado di provocare alterazione mentale può quindi diventare oggetto d’abuso in un modo più diffuso di qualche anno fa. In pratica, per un numero sempre più ampio di cittadini, usare sostanze di vario genere per lavorare, studiare, fare sesso, divertirsi diventa accettabile, come fosse una specie di doping della vita quotidiana”. E’ la riflessione all’Adnkronos Salute di Riccardo Gatti, medico specialista in psichiatria e psicoterapeuta, da anni al lavoro sul tema delle sostanze psicoattive, delle dipendenze e delle dinamiche che portano al consumo. A livello europeo ad accendere un faro sull’avanzata silenziosa del gas esilarante nel ‘paniere’ dello sballo, in particolare in alcuni Paesi, era stato l’Emcdda, Centro di monitoraggio europeo su droghe e dipendenze, stilando nel novembre 2022 un rapporto dedicato all’uso ricreativo del protossido di azoto (o ossido di diazoto). In Italia, invece, i riflettori si sono accesi per via della morte di un 26enne in Puglia, che ha perso la vita nel giorno del suo compleanno e sembra che prima di sentirsi male avesse inalato il protossido di azoto da un palloncino.
“Normalmente – spiega l’esperto – l’uso di protossido di azoto, inalato da un palloncino, non provoca morte improvvisa, ma è pur sempre una sostanza che può provocare problemi, soprattutto in un uso frequente o in presenza nell’organismo di altre sostanze, farmaci o in caso patologie in corso. Ora ci saranno indagini per comprendere meglio cosa ha causato il decesso del 26enne. Due fatti che avvengono quasi contemporaneamente non è detto che siano necessariamente in relazione tra loro, ma, come sappiamo, esistono anche reazioni individuali alle sostanze che difficilmente possono essere prevedibili”.Il protossido di azoto è una sostanza conosciuta da tempo, continua Gatti, “viene usata in anestesia, per preparazioni alimentari, per processi industriali, ma è anche nota per i suoi effetti che potrebbero essere descritti come una ‘ebrezza felice’. Dura pochi minuti, con una sorta di stordimento che può arrivare al massimo ad una trentina di minuti. Il gas ha pochissimi effetti collaterali, perché lascia il corpo molto rapidamente una volta che le persone smettono di respirarlo. Per questo c’è chi lo usa a scopo ricreativo, considerandolo una sorta di droga innocua, da usare generalmente durante feste e situazioni conviviali. Tuttavia, pare che alcuni effetti della sostanza sul cervello possano durare a lungo ed alcuni sono stati studiati in relazione al trattamento di stati depressivi refrattari ad altri farmaci. E’ descritto anche un uso del protossido di azoto non occasionale e ripetuto. Per fortuna è raro perché, dati gli effetti irreversibili della sostanza sulla vitamina B12, l’esito è neurotossico e può provocare gravissimi danni al sistema nervoso”
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