In merito alle recenti dichiarazioni sui fondi PNRR destinati all’ex mattatoio per ospitare 12 anziani non autosufficienti, è doveroso precisare c
In merito alle recenti dichiarazioni sui fondi PNRR destinati all’ex mattatoio per ospitare 12 anziani non autosufficienti, è doveroso precisare che non vi è stata alcuna scelta di rinuncia al finanziamento. L’attuale situazione di stallo è invece il risultato di decisioni avventate prese dalla precedente amministrazione, che ha candidato questa struttura ai fondi PNRR senza un’adeguata valutazione.
Scegliere un immobile, senza considerare le caratteristiche storiche o pratiche, è stato un grave errore. L’ex mattatoio – che in realtà non ha mai svolto quella funzione – è stato un campo di concentramento dal 1940 al 1943, per poi diventare una base aerea americana, trasformandosi in un luogo di memoria per la comunità. Trattare questo edificio come un semplice spazio da riconvertire per ospitare anziani, senza nemmeno considerare l’obbligo del parere della Soprintendenza, appare assurdo e inaccettabile, specialmente per un luogo ormai entrato nei libri di storia e che il Ministero della Cultura ha celebrato in una mostra presso l’Archivio di Stato di Foggia. Manfredonia è una comunità che non dimentica e intende anzi rafforzare il valore simbolico di luoghi come questo.
Inoltre, se questo progetto fosse stato davvero prioritario per la forza politica che oggi lo sostiene, sarebbe stato necessario avviare subito le procedure richieste e rispettare le tempistiche. Al contrario, il progetto è stato ammesso a finanziamento a marzo 2022 e ci è voluto oltre un anno per arrivare alla convenzione e nessun lavoro progettuale è stato mai iniziato, né è stato richiesto il parere della Soprintendenza, obbligatorio per proseguire. Tutto ciò rende impossibile oggi rispettare le scadenze del PNRR, a meno che Forza Italia non intenda far accollare al Comune di Manfredonia il rischio di dover restituire oltre due milioni di euro.
La buona notizia è che i fondi PNRR destinati agli anziani non andranno persi: dalle interlocuzioni con il Ministero è emerso che la parte dedicata all’assistenza può essere stralciata e reindirizzata verso l’Assistenza Domiciliare (SAD) e l’implementazione di tecnologie domotiche, strumenti cruciali per migliorare la qualità di vita degli anziani del nostro territorio che necessitano di supporto a domicilio.
L’amministrazione resta fermamente impegnata a garantire un utilizzo responsabile delle risorse e l’auspicio è di poter individuare fondi alternativi per valorizzare l’ex campo di concentramento come luogo di memoria e cultura, aperto alla comunità e alle associazioni del territorio.
Maria Teresa Valente
Assessora al Welfare e Cultura
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