’’ LA CANTONATA è tanto solenne quanto ingiustificata, e grave: scambiato il castello di Manfredonia con quello di Otranto. Un gros
’’
LA CANTONATA è tanto solenne quanto ingiustificata, e grave: scambiato il castello di Manfredonia con quello di Otranto. Un grossolano errore rimarcato dalla differenza architettonica dei due manieri che va ben oltre la semplice didascalia per sfociare in una confusione inammissibile per il messaggio loro affidato.
LA FORTEZZA aragonese del rinomato centro salentino, è stata inserita a rappresentare Manfredonia, ben distante da Otranto per geografia e storia, che ha sì un castello ma di matrice sveva angioina, nella brochure diffusa sulle linee aeree della Lumiwings che fanno scalo all’aeroporto di Foggia. Ma oltre alla sviante e aggravante immagine presa per rappresentare Manfredonia, c’è anche una breve descrizione attribuita alla «terra di eccellenza del Re Manfredi» che non combacia affatto con il profilo della storia della città.
UN PASTICCIO inammissibile per la serietà della Compagnia aerea, e per la funzione che ha un dépliant di illustrare le località che si toccano e dunque di farle conoscere attraverso sia pure pochi indizi. Un errore può capitare, ma appare strano che una Compagnia come la Lumiwings non ponga la dovuta attenzione alla diffusione di notizie errate. Non è dato sapere quanti passeggeri, in specie quelli che dal nord scendono al sud, hanno voluto per curiosità vedere il castello di Manfredonia e si son trovati spiazzati.
A DENUNCIARE l’equivoco è stato il post di un promoter finanziario sipontino che in volo per Milano, ha sfogliato quel magazine promozionale e strabuzzato gli occhi nel vedere la “sua” Manfredonia rappresentata con altra immagine e altre indicazioni.
DAL PALAZZO di città si sono mossi gli assessori alla cultura, Maria Teresa Valente, e al turismo, Francesco Schiavone che hanno inviato una lettera di segnalazione dell’errore al presidente degli aeroporti di Puglia che ha rassicurato di provvedere a mettere ordine in quella informazione e dare a Manfredonia quel che è di Manfredonia e a Otranto quel che è di Otranto.
QUEL’INSOLITO qui pro quo ha in qualche modo riproposto il discorso del turismo a Manfredonia; un discorso sempre aperto fecondo di buone intenzioni ma lontano dalla concretezza. Il Turismo, come infiniti esempi insegnano, è una industria a sé ma il prodotto, l’accoglienza, è la risultante di una serie di attività che coinvolgono i vari e diversi ambiti della località che aspira ad essere turistica, cioè preferita da quanti scelgono di fare una vacanza. Il che vuol dire business. E pertanto alle attrattive naturalistiche e paesaggistiche alle quali ci pensa Madre natura a fornirle, ai presidi storici e culturali che ci sono accumulati nel tempo, occorre aggiungere la mano dell’uomo che deve provvedere ad assicurarsi che città sia igienicamente a posto, che il verde sia curato, le pinete accudite, il traffico stradale ordinato con la segnaletica verticale e orizzontale bene in vista, le strade percorribili senza imprevisti, che funzioni una organizzazione di assistenza al forestiero, di promozione ed educazione al turismo, e così via.
IN TUTTI gli ambiti suddetti Manfredonia è carente della dovuta attenzione e cura. Ha anzi seri problemi ammucchiatisi nel tempo da districare. Non a caso Manfredonia è fuori dalle classifiche del settore. Non è questione di una fotografia o meno, ma di preparazione e convinzione. E attivismo.
Michele Apollonio
COMMENTI