Manfredonia tra bonifiche e salute.luci e ombre su un territorio da risanare e rilanciare

: Ho seguito la discussione sullo stato di salute a Manfredonia e sulla bonifica: nulla di nuovo, anzi, molti passi indietro. Si

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Ho seguito la discussione sullo stato di salute a Manfredonia e sulla bonifica: nulla di nuovo, anzi, molti passi indietro. Si ripetono continuamente le stesse argomentazioni sui dati dello studio epidemiologico e il dito è puntato su ENI per una presunta mancata bonifica. Ho notato anche una certa sorpresa rispetto alla possibile riperimetrazione del SIN per la parte a mare. Trovo sorprendente che le evidenze scientifiche emergenti siano considerate valide e degne di attenzione quando segnalano fatti preoccupanti, mentre siano giudicate inopportune se suggeriscono risultati tali da ridurre le aree da bonificare.
I dati che mi appresto a esporre chiariscono alcuni aspetti: ENI Rewind, ad oggi, ha rispettato gli impegni assunti con la bonifica, anche se non ancora completata. Si osserva anche un nuovo protagonismo della provincia di Foggia, con l’arrivo del Presidente Giuseppe Nobiletti, che ha portato un’attenzione particolare su Manfredonia per quanto riguarda le bonifiche. Al contrario, è del tutto sconosciuta l’attività degli enti locali coinvolti, non solo riguardo alla bonifica, ma anche per quanto riguarda il monitoraggio dei siti produttivi di loro competenza.
Avevo già scritto su questo tema qualche anno fa e, sostanzialmente, ripropongo un punto di vista aggiornato alla luce dell’assenza di novità.L’area SIN di ManfredoniaNella primavera del 2011 si avviò una prima, gigantesca operazione di bonifica, che interessò oltre 50.000 metri quadrati, comprendenti tre discariche pubbliche su cui la Comunità Europea aveva acceso i riflettori fin dal 1998, anno in cui partì la procedura di infrazione. Nel 2004 lo Stato italiano fu condannato. Le due grandi discariche di Manfredonia, Pariti 1 e Conte di Troia, considerate prioritarie dalla Regione Puglia, furono bonificate, scongiurando così una sanzione europea per infrazioni ambientali.
Per la prima volta nel nostro Paese fu realizzata una bonifica in situ, senza spostare i rifiuti, su una superficie di 300.000 mq. Un’opera imponente, diventata persino un caso di scuola europeo, anche grazie alla proficua collaborazione tra Invitalia, Governo, Regione Puglia e Comune di Manfredonia.
Con l’atto della Giunta Comunale n. 188 del 30 novembre 2017, l’amministrazione comunale si attivò per candidare la bonifica di altre discariche del SIN di Manfredonia, tra cui le ultime discariche pubbliche Pariti 2 e Pariti 1 liquami, per un importo complessivo di circa 13 milioni di euro. Il Comune si candidò a svolgere il ruolo di soggetto attuatore degli interventi, comunicando tale disponibilità alla Regione Puglia. Durante il tavolo tecnico regionale del 27 novembre 2018 fu quindi individuato il fabbisogno complessivo degli interventi di bonifica delle aree comprese nel SIN di Manfredonia.
Con la delibera della Giunta Regionale del 28 novembre 2019, n. 2238, è stato approvato l’Accordo di Programma “Per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Manfredonia”.Aree Pubbliche costituite dalle discariche sul territorio di ManfredoniaGli interventi previsti dall’Accordo di Programma per queste aree possono essere riassunti come segue:
• Messa in sicurezza di emergenza e integrazione della caratterizzazione della discarica RSU “Pariti 2” di Manfredonia: Finanziamento totale di € 6.350.000,00 al Comune di Manfredonia.
• Messa in sicurezza di emergenza della falda sottostante la discarica RSU “Pariti 2” di Manfredonia: Finanziamento totale di € 3.339.868,35 al Comune di Manfredonia.
• Analisi di rischio per la discarica “Pariti 1 liquami” di Manfredonia, da applicare esclusivamente alle sorgenti secondarie di contaminazione (escludendo quindi i rifiuti): Finanziamento totale di € 328.172,00 al Comune di Manfredonia.
• Monitoraggio integrato delle acque di falda sottostanti le discariche “Pariti RSU – Pariti Liquami – Conte di Troia – Pariti 2”: Finanziamento totale di € 2.082.547,84 al Comune di Manfredonia.

Aree Private a destinazione agricola attigue a Eni Rewind S.p.A. sul territorio del comune di Monte Sant’Angelo

Per queste aree, l’Accordo di Programma prevede la messa in sicurezza di emergenza delle acque sotterranee e l’aggiornamento della caratterizzazione, secondo il Decreto n. 46 del 1° marzo 2019, che regola le procedure di bonifica delle aree destinate alla produzione agricola e all’allevamento.
Sempre con la delibera della Giunta Regionale del 28 novembre 2019, n. 2238, è stato assegnato al Comune di Monte Sant’Angelo un finanziamento di € 1.452.821,07 per la messa in sicurezza di emergenza delle acque sotterranee e per l’aggiornamento della caratterizzazione delle aree agricole private comprese nel SIN di Manfredonia. Questo finanziamento segue il Decreto n. 46 del 1° marzo 2019, che stabilisce gli interventi di bonifica, ripristino ambientale e messa in sicurezza d’emergenza, operativa e permanente per le aree agricole, ai sensi dell’articolo 241 del D.lgs. del 3 aprile 2006, n. 152.
Ad oggi, nonostante le numerose conferenze sul tema della bonifica, gli enti coinvolti non forniscono riscontri concreti sui procedimenti in corso. A distanza di circa cinque anni, sono evidenti inadempienze e mancanze di responsabilità, mentre si preferisce scaricare la colpa su Eni Rewind piuttosto che assumere le proprie responsabilità, semplicemente ignorando il cronoprogramma sottoscritto con l’Accordo di Programma.

SIN Monte Sant’Angelo

Le aree, di proprietà ex ANIC e di circa 96 ettari, sono state oggetto di difficili rapporti nei primi anni, spesso segnati da pregiudizi, giustificati o meno, sul ruolo di ENI nella bonifica dell’ex petrolchimico. Con ENI Syndial prima e poi con ENI Rewind, incaricate delle operazioni di bonifica, è stato comunque possibile osservare che, alla luce dei risultati, molto è stato fatto. Nonostante posizioni talvolta divergenti, la collaborazione è sempre stata improntata alla massima apertura, e il management aziendale ha dimostrato capacità nel gestire le questioni via via emergenti. La dott.ssa Enrica Barbaresi, la dott.ssa Barbara Locatelli, l’ing. Sandro Olivieri, il dott. Roberto Brunelli, oltre ai responsabili di zona, hanno colto le aspettative di un territorio più volte deluso. I risultati, a prescindere dalle solite interpretazioni parziali e pregiudizievoli, sono chiari e difficilmente contestabili:
• Aree con interventi di bonifica completati: circa 94,62 ha.
• Aree con interventi di bonifica in corso (hot-spot): circa 1,38 ha.
• Aree bonificate e disponibili secondo i decreti approvati: circa 38,2 ha.
• Aree già bonificate e impegnate per altre attività (strade, fasce di rispetto, TAF, TAS, FTV Plenitude, Comune di Monte Sant’Angelo – Isola 12): circa 56,2 ha.
• Isola 16 – Interventi di bonifica in corso su suolo profondo: circa 1,4 ha.
I costi sostenuti fino al 31 dicembre 2023 ammontano a 306 milioni di euro, interamente a carico di ENI, responsabile della bonifica per i danni causati. Nel nuovo aggiornamento mancano gli aggiornamenti su tempi che ENI prevede anche la bonifica dei suoli e della falda, le demolizioni e la gestione impianti TAF, ed il relativo costo.
Grazie al dirigente Antonello De Staso e al prezioso lavoro dei suoi collaboratori, Antonio Mascciale e Diego Paesani, sono riprese numerose attività che coinvolgono la provincia di Foggia, incluse le attività di certificazione che consentiranno alle aree bonificate di essere disponibili per nuovi investimenti. Sarebbe opportuno riaprire il dialogo con ENI per discutere di compensazioni per i danni subiti dal territorio e valutare un ruolo attivo sul piano produttivo, come avvenuto a Brindisi.

L’indagine epidemiologica

L’ubicazione dello stabilimento chimico in una delle aree più belle ai piedi del Gargano ha rappresentato una “ghigliottina” che ha mutilato la vocazione naturale del territorio, contraddicendo l’investimento turistico che la stessa ENI aveva realizzato a pochi chilometri di distanza. Negli anni, nello stabilimento si sono verificati numerosi incidenti, culminati il 26 settembre 1976, quando un’esplosione nell’impianto di ammoniaca causò la dispersione di circa trenta tonnellate di arsenico. Da allora, si registrano pesanti conseguenze sulla salute e sull’ambiente, tra malattie, decessi e inquinamento.
Oltre agli incidenti verificatisi durante il periodo di attività dell’impianto, durato fino ai primi anni Novanta, si è assistito a un degrado ambientale significativo, con emissioni di gas tossici in atmosfera, scarico di liquidi nocivi in mare e deposito di sostanze pericolose nel sottosuolo.
Il Comune di Manfredonia, incluso nel Programma nazionale di bonifica come SIN, è stato classificato come area ad elevato rischio di crisi ambientale fin dal 1989. Con un notevole impegno finanziario, il Comune e l’ASL FG hanno cofinanziato una ricerca epidemiologica che dimostra la presenza di inquinanti nocivi per la salute. I risultati indicano un aumento della mortalità per tumori polmonari e malattie cardiache tra i residenti. Occorre sollecitare un confronto con ENI per ottenere compensazioni per i danni ambientali e sanitari subiti dal territorio.

Casa della Salute e Ambiente

Con la delibera del Consiglio Comunale n. 58 del 6 dicembre 2018, è stato ribadito l’impegno per una valutazione continua della permanenza di inquinanti nel territorio e un monitoraggio attivo delle opere di bonifica e riqualificazione ambientale. Si è deciso inoltre:
a) di istituire una sorveglianza epidemiologica partecipata e continuata nel tempo attraverso una struttura permanente, denominata “Casa della Salute e Ambiente”, che, con il supporto del Coordinamento Cittadino Ambiente Salute Manfredonia, possa proseguire il percorso di coinvolgimento della cittadinanza;
b) di organizzare incontri pubblici periodici con le istituzioni coinvolte nelle attività di monitoraggio epidemiologico e ambientale, per definire un piano condiviso di obiettivi e azioni concrete;
c) di diffondere ampiamente quanto discusso negli incontri istituzionali presso il Ministero dell’Ambiente in merito al SIN di Manfredonia, affinché la cittadinanza sia informata sulle scelte di bonifica;
d) di impegnarsi attivamente nella riqualificazione ambientale del territorio.
Tuttavia, in tutti questi anni, sembra che gli obiettivi non siano stati raggiunti. L’unico appuntamento regolare è un incontro pubblico annuale, spesso ripetitivo. Ci si chiede se si conoscono davvero i risultati dei monitoraggi di ARPA sul territorio e se esiste una reale attenzione agli aspetti urgenti e presenti, oltre che alle responsabilità del passato.

Manfredonia resta sospesa tra interventi di bonifica in corso e un futuro incerto per la salute dei suoi cittadini. Se, da un lato, ENI Rewind ha portato avanti parte degli impegni sulla bonifica, cosa che, ad esempio, non è accaduta per l’area SIN di Crotone a causa della mancata condivisione delle procedure da parte degli enti locali coinvolti – con risultati devastanti per la città di Crotone e non solo, come dimostra il servizio trasmesso da PiazzaPulita su La7 –, dall’altro, la strada verso una riqualificazione completa è ancora lunga. Ora più che mai, è necessario che le istituzioni locali e nazionali garantiscano trasparenza e coinvolgano la comunità, affinché i processi di risanamento siano chiari e partecipati. Solo attraverso un impegno reale e condiviso si potrà sperare in un territorio risanato e in un futuro sostenibile per le generazioni che verranno.

Angelo Riccardi

 

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