Quasi la metà delle famiglie italiane riesce a risparmiare, e lo fa con meno ansie e preoccupazioni che in passato. Lo rileva la 24a edizione dell
Quasi la metà delle famiglie italiane riesce a risparmiare, e lo fa con meno ansie e preoccupazioni che in passato. Lo rileva la 24a edizione dell’indagine realizzata da Acri con Ipsos in occasione della 100a Giornata Mondiale del Risparmio. Aumentano le famiglie che grazie al proprio risparmio riuscirebbero a far fronte a una spesa improvvisa importante, e più di 3 famiglie su 4, dato stabile, ritengono di essere in grado di far fronte a una spesa improvvisa di media entità. La capacità di risparmio è anche facilitata dall’abilità di adattare i propri consumi alla situazione attuale: razionalizzazione delle vacanze, del fuori casa e degli acquisti di prodotti semi-durevoli, a vantaggio di consumi domestici, di cura della persona e per il benessere e la prevenzione e la saluteIl modo in cui il risparmio è percepito e approcciato dagli italiani ha subito nel tempo una trasformazione significativa. Le generazioni precedenti consideravano il risparmio come un pilastro fondamentale della gestione finanziaria personale ed era visto come una garanzia per la sicurezza finanziaria della famiglia contro le incertezze della vita. Oggi, il risparmio è considerato principalmente come una necessità per garantire tranquillità e stabilità economica (per il 38% degli italiani), specie dai Boomers, presso i quali il dato raggiunge il 46%. In seconda battuta è un’opportunità per raggiungere specifici obiettiviA livello finanziario, le scelte degli italiani rimangono stabili nel segno di una certa cautela nell’approccio agli investimenti. Circa due terzi degli italiani sceglie di non investire, prediligendo la sicurezza percepita della liquidità e un terzo investe solo una piccola parte dei propri risparmi. Si ridimensiona la crescita della propensione verso strumenti finanziari più sicuri, con un lieve aumento dei più propensi al rischio (9% vs 7% nel 2023), spinta da tassi di interesse in discesa per gli strumenti più conservativi, e dalle incertezze sulla resa dell’immobilitare. Aumenta quindi la necessità di valutare bene la rischiosità dello specifico investimento, mentre la rischiosità del proponente sembra un tema oggi meno rilevante, coerentemente con la crescita della fiducia verso regole e controlli (39% vs 36% nel 2023).I giovani sono consapevoli di avere priorità e obiettivi di risparmio differenti da quelli dei loro genitori e seguono le loro priorità (lo dichiarano rispettivamente il 63% dei GenZ e il 64% dei Millennials vs il 56% del totale). Il 33% degli italiani percepisce, inoltre, di avere una capacità di risparmio minore rispetto alle generazioni precedenti a causa delle condizioni macroeconomiche attuali, in particolare l’aumento del costo della vita (70%) e le condizioni lavorative contemporanee (60%), e per i cambiamenti negli stili di vita (60%). In particolare, l’aumento del costo della vita è sentito dalla GenZ (76%) e dai Boomers (77%), mentre le differenti condizioni lavorative sono menzionate dalla GenX (65%). Trasversalmente alle generazioni rimane alta l’attenzione al risparmio, quando possibile.
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