Il personale dipendente della Regione torna sul piede di guerra. Dopo «dieci anni di mancate risposte» i sindacati si dicono pronti a proclamare l
Il personale dipendente della Regione torna sul piede di guerra. Dopo «dieci anni di mancate risposte» i sindacati si dicono pronti a proclamare lo stato di agitazione. L’assemblea unitaria dei lavoratori del comparto, convocata da FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e CSA, si terrà mercoledì 30 ottobre in via Gentile 52, per discutere di una lunga serie di «criticità» cui l’amministrazione non sembra voler trovare soluzione.
La convocazione – secondo i sindacati – nasce dalla necessità di affrontare una serie di problematiche che da tempo gravano sui lavoratori e non hanno trovato risposta da parte della dirigenza regionale: mancata definizione dei profili professionali, sistema di valutazione delle performance, mancato rispetto degli impegni presi in precedenti incontri e una situazione di stallo nelle relazioni con l’amministrazione.
Tra le principali criticità da discutere vi è l’assegnazione dei profili professionali ai dipendenti storici, che rischiano – secondo i sindacati – di non vedere valorizzata l’esperienza accumulata. Un ulteriore punto di rilievo riguarda il sistema di valutazione delle performance, che, secondo le sigle sindacali, necessita di una revisione per garantire obiettività e ridurre i contenziosi. Altri problemi riguardano le condizioni di lavoro del personale della Protezione Civile e del Nue (la centrale unica del 112), nonché la necessità di regolamentare la mobilità interna e assicurare la sicurezza delle sedi. Durante l’assemblea, oltre a informare i lavoratori sulle criticità emerse, si valuteranno azioni di protesta, a partire dallo stato di agitazione.
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