«Ciò che nessun algoritmo potrà mai albergare sarà, ad esempio, quel momento dell’infanzia che si ricorda con tenerezza e che continua a succedere
«Ciò che nessun algoritmo potrà mai albergare sarà, ad esempio, quel momento dell’infanzia che si ricorda con tenerezza e che continua a succedere in ogni angolo del pianeta. Penso all’uso della forchetta per sigillare i bordi di quei panzerotti fatti in casa con le nostre mamme o nonne». È un passaggio della nuova enciclica di Papa Francesco, Dilexit nos, in cui è citata una delle più note specialità gastronomiche pugliesi. Il Pontefice fa riferimento ai panzerotti nella parte dedicata alla intelligenza artificiale. Sigillare il panzerotto con la forchetta è per Bergoglio «quel momento di apprendistato culinario, a metà strada tra il gioco e l’età adulta, in cui si assume la responsabilità del lavoro per aiutare l’altro». Si tratta di gestualità che «non potranno mai stare tra gli algoritmi. Perché si appoggiano sulla tenerezza che si conserva nei ricordi del cuore», conclude il Papa.
Siamo orgogliosi e felici. Sapere che il Papa conosca i panzerotti e addirittura li citi nella sua ultima enciclica, ci rende fieri». È il commento di Salvatore Turturro, presidente dell’Unione regionale dei cuochi di Puglia e dell’associazione cuochi di Bari, alla menzione dei panzerotti nella quarta enciclica papale. «È bello sapere che un simbolo della cucina pugliese abbia colpito il Pontefice che dimostra di essere vicino alla semplicità della vita di tutti noi, del popolo a cui la Chiesa dovrebbe sempre essere vicino. D’altronde farina, acqua, lievito e sale sono i soli ingredienti per fare un panzerotto: pochi e semplici», aggiunge Turturro pronto a friggere panzerotti per il Santo Padre. «Per il Papa preparerei un panzerotto ripieno di stracciatella e pomodorini gialli, così si riprendono anche i colori della bandiera vaticana. Spero che con l’aiuto del cappellano della nostra associazione, don Peppe De Ruvo, riusciamo a organizzare un panzerotto day per Papa Francesco che magari potrebbe riceverci in udienza», auspica.
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