Proposta di legge regionale sull’acconciatura: sanzioni da 1000 a 5mila euro per gli abusivi

Si è svolta il 7 di ottobre l’Assemblea dei partecipanti al Processo Partecipativo sostenuto dalla Regione Puglia, finalizzato alla elaborazione d

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Si è svolta il 7 di ottobre l’Assemblea dei partecipanti al Processo Partecipativo sostenuto dalla Regione Puglia, finalizzato alla elaborazione di una proposta di Legge Regionale sull’acconciatura e l’estetica. L’obiettivo è quello di valorizzare la professione e di contrastare l’abusivismo sempre più dilagante.

A presiedere l’assemblea Il sig. Francesco Franco che ha diretto i lavori. Tutti i partecipanti hanno avuto 5 minuti per presentare emendamenti alla proposta di Legge formulata da Cna e risultante dalla sintesi dei vari incontri tecnici organizzati a partire dal mese di febbraio. Ad animare la discussione e a sollecitare gli interventi la dott. Sonia Rubini.

Al dott. Trombetta Antonio, responsabile unico del progetto, è stato assegnato il compito di relazione nel merito della proposta che è risultata coerente e ben articolata. Esaminate le competenze affidate dalla Legge di settore (L. 174/2005 ) alle Regioni si è passato a presentare l’articolato.

La proposta di Legge si compone di 7 articoli.Di seguito indichiamo i punti salienti della proposta. L’Art. 1 richiama le finalità della Legge; l’Art 2  regolamenta l’esercizio dell’attività, che è svolta in forma di impresa dai soggetti in possesso dell’abilitazione professionale ed è soggetta a Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia). Si afferma l’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo artigiani in presenza dei requisiti previsti dalla Legge 17 agosto 2005, n.174 ( Legge regionale sull’artigianato).Si assoggettano a controllo da parte delle forze di polizia le attività esercitate o presso l’abitazione dell’esercente o presso un locale designato dal cliente.Viene inserita la possibilità di avviare l’attività anche attraverso l’affitto di poltrona.

Per gli aspetti urbanistici, igienico sanitari e dell’organizzazione dei tempi si rinvia ad un regolamento Comunale.

L’Art 3 interviene sulle attività formative. Le azioni formative riguardanti l’attività di acconciatore, rinviano ad apposite deliberazioni del settore formazione della Regione Puglia e confermano sostanzialmente quanto previsto dalla Legge nazionale per l’accesso alla professione, e cioè un corso di due anni per la qualificazione di base  ed un anno per la specializzazione alla specializzazione e per l’abilitazione alla professione.

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Si propone di inserire all’interno dei programmi dei corsi una sezione specifica di formazione all’esercizio legale della professione ed all’etica professionale. Inoltre, dopo ampia discussione si è precisato che “agli studenti da parte degli enti di formazione va fornito solo il materiale per l’esercitazione in classe che va usato solo nelle attività in istituto”.

Nel regolamento Comunale si prevede anche ’obbligo da parte del comando dei vigili urbani di attivare indagini sull’esercizio abusivo dell’attività anche su segnalazione da parte delle Associazioni di Categoria o dei Cata;

L’obbligo di predisporre una apposita relazione annuale, indirizzata al sindaco ed alle associazioni di categoria e resa pubblica nelle forme di Legge, sull’attività di vigilanza sull’esercizio abusivo nel settore.

Inoltre, al fine di valorizzare la professione, i comuni, nell’ambito del regolamento comunale, prevedono, ad integrazione del piano comunale del commercio, il piano dei servizi alle persone.

Con il Piano si esamina l’insediamento delle attività di acconciatura e di estetica e delle altre attività del settore benessere, e si  prevedono politiche incentivanti per la localizzazione in determinate zone urbane di attività del settore, oltre che specifiche incentivazione per le nuove attività di acconciatura, anche al fine di ridurre il fenomeno dell’abusivo. Il regolamento inlìoltre detta norme anche sulle modalità di acquisizione di segnalazioni sull’esercizio abusivo della professione da parte delle associazioni di categoria e dai Cata

All’Art 6 oltre alla previsione di specifiche sanzioni si prevede anche una sanzione amministrativa da 1000 a 5mila euro per chi esercita l’attività, anche gratuitamente, senza il possesso dell’abilitazione professionale di acconciatore; per chi esercita l’attività senza presentazione della Scia e per il cliente che utilizza per il servizio di acconciatura un operatore non iscritto all’albo artigiani.

Prossimamente il tavolo di negoziazione approverà la proposta di Legge per l’estetica e si procederà alla consegna all’assessore all’artigianato per avviare il procedimento legislativo.

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