Hpv. Ovvero: Human Papilloma Virus. È un virus (con molti ceppi diversi) legato a una serie di tumori dei peggiori: cervice uterina (3500 nuovi ca
Hpv. Ovvero: Human Papilloma Virus. È un virus (con molti ceppi diversi) legato a una serie di tumori dei peggiori: cervice uterina (3500 nuovi casi l’anno in Italia), vulva, pene, testa e collo, ano… Un disastro, insomma. Se non fosse che c’è una buona notizia: un vaccino che impedisce la trasmissione del virus e previene tutti questi tumoti
Poche adesioni al vaccino: cosa fa la Puglia
È un vaccino sicuro, efficace e offerto gratuitamente. Cosa vorremmo di più? Eppure, sono pochi gli italiani che ne approfittano, in buona parte perché non sanno che c’è e/o non hanno capito bene di cosa si tratta. Perciò, iniziativa più che meritoria è quella della Regione Puglia che, con una legge regionale, prevede che l’iscrizione a scuola e all’università, tra gli 11 e i 25 anni, sia subordinata a un attestato che dica o che l’aspirante studente si è vaccinato o che ha rifiutato di vaccinarsi. L’intento è ovvio: non certo quello di obbligare a una vaccinazione (cosa che pur avrebbe senso visto che salva vite e fa risparmiare molti soldi al Ssn), ma di poter spiegare come stanno le cose e registrare la informata volontà del cittadin*. Bello, no?
Il governo cerca di impedire l’iniziativa
Eppure, col favore del solleone e gli influssi dell’anticiclone Caronte, il 28 luglio, il Governo ha impugnato la legge davanti alla Corte Costituzionale. Perché? Strizzare l’occhio ai no-vax? Mettere i bastoni tra le ruote alla Regione che tenta di salvare vite e risparmiare soldi, ma è governata dal centro-sinistra? Bah. Di certo, la mossa del Governo non ha senso. Il vaccino Hpv è nei piani vaccinali, quindi è approvato: perché il ministero ne rende difficile la diffusione? La scuola è il posto giusto per educare i giovani e spiegare loro le cause di certi tumori devastanti, l’esistenza di un virus che li può provocare, e come funziona un vaccino contro quel virus: perché il Governo non vuole fare educazione alla salute nelle istituzioni scolastiche?
La doppia veste di Calderoli
E poi c’è la beffa: a impugnare la legge pugliese è stato, sì, il Consiglio dei ministri, ma su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, che, con l’autonomia differenziata, vuole dare alle Regioni la libertà di fare assolutamente quello che vogliono in materia di salute.
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