Il 6 ottobre in Italia sarà visibile l’Aurora boreale: ecco perché

Occhi puntati al cielo: domani 6 ottobre sarà possibile ammirare l'aurora boreale anche in Italia. La causa è ben spiegata dagli esperti: c'è stat

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Aurora boreale per la prima volta visibile anche in Italia: lo scatto da Vico del Gargano

Occhi puntati al cielo: domani 6 ottobre sarà possibile ammirare l’aurora boreale anche in Italia. La causa è ben spiegata dagli esperti: c’è stato un brillamento più potente registrato nell’attuale ciclo solare che potrebbe regalare anche a queste latitudini uno dei fenomeni atmosferici più affascinanti e romantici di sempre: l’ aurora boreale.

Il fenomeno, secondo quanto rilevato, è avvenuto nel pomeriggio di giovedì 3 ottobre ed è stato registrato con una classe di X 9.1. Secondo gli esperti il vento solare sprigionato da questo evento, sommandosi a quello di classe X 7.1 registratosi nella notte tra l’1 e il 2 ottobre, potrebbe portare alla comparsa di aurore e fenomeni come i SAR anche nei cieli italiani. La finestra per ammirarli sarà domenica 6 ottobre, esattamente come avvenuto lo scorso maggio.

I cicli solari

Entrambi gli episodi si sono originati dal complesso di macchie solari AR 3842, che si trova nella zona centrale del Sole, rivolto direttamente verso la Terra. Vicinissimo sta crescendo anche un altro complesso, l’AR 3844.

La comparsa di un maggior numero di macchie solari e l’aumentare di fenomeni come l’ultimo dimostrano che ci stiamo avvicinando al picco dell’attività di questo ciclo solare, il 25. Un ciclo solare è un periodo di 11 anni, con il calcolo iniziato nel 1755, che monitora l’attività della nostra stella. Comincia da un livello di attività minima, raggiunge il suo picco e poi ritorna al minimo. Il ciclo 25 è cominciato nel 2019 e si stima che, per il 2025, avremo raggiunto l’attività massima; poi comincerà a diminuire per concludersi nel 2030.

Ogni ciclo ha implicazioni per il clima spaziale e può influenzare le comunicazioni satellitari, i sistemi elettrici e i viaggi spaziali, oltre che produrre fenomeni come l’aurora anche a latitudini inusuali come quelle dei cieli italiani, così com’è accaduto a maggio 2024.

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