La Rai celebra il foggiano Francesco Rotundi, l’ingegnere navale che progetto “la nave più bella del mondo” che ancora oggi veleggia solcando i ma
La Rai celebra il foggiano Francesco Rotundi, l’ingegnere navale che progetto “la nave più bella del mondo” che ancora oggi veleggia solcando i mari di tutto il mondo e formando generazioni di esperti marinai.Stiamo parlando della nave – scuola ‘Amerigo Vespucci’, orgoglio della Marina Militare Italiana. La storia di Rotundi – già oggetto di un focus sulla rivista Diomedee’, diretta da Maurizio De Tullio, con la direzione responsabile di Loris Castriota Skanderbegh – è stata al centro di un servizio del giornalista Rai Gianluca Veneziani, per la rubrica ‘Pionieri di Puglia’, nel corso del quale si è percorsa la vita di Rotundi, dall’innamoramento per l’ingegneria navale alla morte.
Oltre alla ‘Amerigo Vespucci’, Rotundi progettò anche un altro ‘gioiello’ della marina italiana: la nave ‘Cristoforo Colombo’, varata nel 1928, che però venne ceduta ai sovietici alla fine del secondo conflitto mondiale come risarcimento di guerra e poi andò distrutta in un incendio nel 1960. L’Amerigo Vespucci, invece, varata tre anni dopo, nel 1931, continua a solcare i mari ed è attualmente impegnata in un tour mondiale dove diventa simbolo, in ogni porto, della maestria italiana.
Non è un caso che la ‘Vespucci’ sia considerata “la nave più bella del mondo”: nel suo progetto, infatti, Rotundi seppe coniugare modelli di efficienza ed avanguardia coniugandoli con estetica e funzionalità. Il colpo di fulmine, riassume il giornalista, avvenne durante un gira scolastica, al porto di Manfredonia, dove erano ormeggiate le imbarcazioni della Regia Marina.
Entrambe le navi si ispiravano a ‘Il monarca’, un’imbarcazione settecentesca, ma con una differenza di fondo: quella era una vera e propria nave da guerra, al tempo la più grande del Mediterraneo, la ‘Colombo’ e la ‘Vespucci’ invece erano nate con l’unico scopo dell’addestramento.
Intanto, a Foggia, c’è chi lavora per valorizzare e promuovere la storia dell’ingegnere foggiano, di cui, in città, non vi è altra traccia oltre al busto bronzeo presente all’interno della villa comunale.
Il sogno – riportato al microfono da Maurizio De Tullio, direttore della rivista ‘Diomede’ – sarebbe quello di organizzare, nel 2025, in occasione dell’80° anniversario dalla morte, un grande convegno – evento per celebrare l’ingegno e la maestria di Rotundi, ospitando nel vicino porto di Manfredonia la sua creatura più bella.
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