Un settore (l’automotive) e un territorio (Brindisi). Due facce di una stessa medaglia: quella della crisi di sistema. «Ecco che la priorità - a
Un settore (l’automotive) e un territorio (Brindisi). Due facce di una stessa medaglia: quella della crisi di sistema. «Ecco che la priorità – afferma Leo Caroli, presidente del Sepac (task force regionale dell’occupazione) – è non perdere tempo perché se prosegue così il divario non sarà più colmabile». Sull’automotive, che a Bari conta 8 mila unità (tra diretti e indotto), pende l’emergenza transizione tecnologica. Ma tutto non viene governato e alla scarsa domanda di auto elettriche si contrappone il “divieto” di produrre dal 2035 i motori endotermici. Significa che Bari – con Bosch, Magneti Marelli, Magna, Skf Industrie, Dana Graziano – rischia di fermarsi.
Il calo delle vendite
«È vero che la crisi dell’automotive – continua Caroli – c’è e il calo delle vendite riguarda l’Italia e l’Europa. Ma i conti con il passaggio all’elettrico bisogna farli. Noto che chi ha investito per tempo è riuscito a ritagliarsi una nicchia di mercato (come Dr e Mg) mentre i grandi marchi faticano a interpretare il cambiamento. Quindi il primo punto da affrontare è se si vuole o non si vuole il cambiamento. In caso negativo occorre tornare indietro e consentire ancora la produzione dell’endotermico. Altra questione è come le aziende si stanno muovendo: noto che realtà del calibro di Bosch non possono trasformare la produzione passando dalle pompe a diesel all’asse del motore elettrico per l’e-bike. Non ci sono i presupposti e i numeri per colmare il gap. Di qui l’apertura a nuovi spazi».
L’idea è di accelerare sugli “accessori”. «L’elettrico prima o poi andrà in porto – analizza Caroli – e sarà una questione di tempo. C’è il tema della produzione e del riciclo delle batterie: in questo ambito vanno sostenute nuove iniziative con impianti specializzati, mentre alla base dell’evoluzione non va eliminata l’opzione di conversione in altri ambiti. Certo la passione di un operaio per il proprio lavoro e per il settore delle auto resta, ma è necessario che venga anche confermato il suo posto».
Le proposte
È il sistema del Petrolchimico essere sotto i colpi del cambiamento. Come anche l’aerospazio dove tra chiusure e aperture si punta trovare una soluzione per il futuro di Italsistemi (materiali compositi per la costruzione di ali). «Ecco perché – conclude Caroli – ci stiamo muovendo per sottoscrivere un accordo di programma, tra Governo, Regione e Comune, che interessi l’economia di tutta la provincia. Trovate le risorse, l’obiettivo è abbattere la burocrazia con norme più snelle per favorire gli investimenti».
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